Con ordinanza n. 26867 del 20 settembre 2023 la Corte di Cassazione (Pres. Amendola, Rel Fidanzia) ha ribadito il seguente principio di diritto in materia di responsabilità degli amministratori di una banca per concessione del credito effettuata in violazione dei criteri di ordinaria diligenza.
Gli amministratori di un istituto di credito, ove abbiano concesso credito in violazione dei criteri di ordinaria diligenza, sono tenuti al risarcimento del danno attuale arrecato al patrimonio della banca e consistente, in ragione della svalutazione del portafoglio crediti e dei costi di gestione finalizzati al rientro, nella riduzione della sue capacità gestionali e di investimento, senza che sia, pertanto, necessario attendere l’esito infruttuoso delle azioni di cognizione e di esecuzione volte al recupero dei finanziamenti erogati.
Sulla scorta di tale principio la Cassazione ha ritenuto corretta la liquidazione del danno, operata sulla base di un criterio equitativo, nella somma corrispondente al credito complessivamente erogato dalla banca senza rispettare i criteri economicità e presenzialità.
Ugualmente va confermata la responsabilità degli amministratori che, pur non avendo personalmente condotto l’istruttoria delle pratiche di erogazione del credito, avevano adottato scelte o avallato deliberazione in contrasto con le più elementari regole dell’accorto banchiere nonché nell’aver omesso di adottare misure atte ad impedire le irregolarità delle operazioni che venivano perpetrate nella piena consapevolezza in ordine alle gravi anomalie e ai pesanti deficit organizzativi dell’azienda.