CDS e Rating
21.01.2013 – Le agenzie di rating si sono anch’esse focalizzate sulla situazione dei periferici e degli USA. A tener banco questa settimana è stata Fitch. Di particolare interesse sul fronte bancario sono state invece le indiscrezioni sul fronte ESM. Si è paventata infatti la possibilità che gli stati membri siano costretti a co-partecipare ai salvataggi messi in campo dal fondo. Tale soluzione appare sconveniente perché in questo modo verrebbe meno uno degli obiettivi propri del fondo, ovvero il tentativo di eliminare il circolo vizioso tra stati e banche.
Valute & Commodity
Sostanziale stabilità anche sul fronte valutario. L’Euro ha rifiatato contro la maggior parte delle divise globali, in una fase di mercato caratterizzata da discreta tranquillità. Da segnalare, per quanto riguarda le valute emergenti, i movimenti (opposti) della valuta SudAfricana e di quella Indiana. L’opposta situazione politica, economica e finanziaria dei due paesi sta facendo da volano per l’andamento dei rispettivi cross. Maggiore effervescenza sul versante delle materie prime dove,dopo qualche incertezza,il mercato ha fatto segnare dei buoni risultati. Continua la salita del petrolio, mentre l’oro si discosta un po’ dall’andamento del cambio e fa segnare un buon recupero.
Dati Macro
Il quadro macroeconomico si conferma contrastato. Le autorità monetarie dei paesi sviluppati continuano a vedere per l’anno appena iniziato una fase di crescita debole ed incerta. A livello globale ci potremmo aspettare una crescita complessiva anche al di sotto del 3% (secondo la Banca Mondiale), il che significa una situazione di sostanziale appiattimento. I pericoli maggiori provengono dagli USA, dove la situazione fiscale e di bilancio è ancora tutta da riconsiderare (venerdì fiducia dei consumatori in ribasso, ma migliora ancora il mercato immobiliare), e ovviamente l’Europa, con la Germania che ha chiuso il 2012 con un +0,7% e stime in ribasso per il 2013. Meglio gli emergenti e la Cina in primis. Venerdì buoni i dati sul PIL 2012 (+7,8%), produzione industriale (+10,3) e vendite al dettaglio (+15,2%).
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