Pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 30 giugno 2022, il Regolamento (UE) 2022/1031 relativo all’accesso di operatori economici, beni e servizi di paesi terzi ai mercati degli appalti pubblici e delle concessioni dei paesi terzi (strumento per gli appalti internazionali — IPI).
Gli obblighi transnazionali presi dall’Unione europea con i paesi terzi sull’accesso agli appalti pubblici e alle concessioni dell’Unione europea, tra l’altro, la parità di trattamento per gli operatori economici di tali paesi terzi.
In ragione di ciò, le misure previste dal presente Regolamento possono essere applicate solamente ad operatori economici di paesi terzi che non sono parte dell’accordo multilaterale dell’OMC sugli appalti pubblici o degli accordi commerciali bilaterali o multilaterali conclusi con l’Unione.
In conformità con le direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE, per gli operatori economici di paesi terzi che non hanno alcun accordo non è previsto l’ingresso garantito alle procedure di appalto nell’UE e possono essere esclusi.
La Commissione europea ha il compito di valutare se esistano misure o pratiche specifiche in un paese terzo che comportino limiti all’accesso degli operatori economici, o di beni e servizi dell’Unione agli appalti pubblici dei paesi terzi.
Nell’ambito dell’indagine, è previsto che la Commissione inviti il paese terzo ad avviare consultazioni per l’eliminazione di possibili misure restrittive o porvi rimedio, migliorando così le possibilità di partecipare alle gare di appalto per gli operatori dell’UE.
Nel caso in cui venga confermata l’esistenza di misure o pratiche restrittive e le consultazioni con il paese terzo non conducano ad esiti positivi, la Commissione può adottare una misura IPI che preveda la modifica del punteggio o l’esclusione delle offerte.
Il presente regolamento entra in vigore 60 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.