Situazione di mercato
14.05.2012 – Ottava di borsa che ha riportato sui mercati il vecchio spauracchio della Grecia: dalle urne infatti è uscito un parlamento frammentato, in cui è parso subito molto complicato poter creare un esecutivo solido e affidabile e nel fine settimana si è giunti all’ultima chiamata per la Grecia. Dopo la rinuncia formale del leader del Pasok Evangelos Venizelos all’incarico di formare il nuovo governo, che ha fatto seguito ai precedenti fallimenti di Antonis Samaras (Nuova Democrazia) e Alexis Tsipras (Coalizione della sinistra radicale Syriza), è toccato poi allo stesso presidente della Repubblica Karolos Papoulias fare l’ultimo tentativo per cercare di far uscire la Grecia dall’impasse politico e scongiurare il rischio di nuove elezioni. Papoulias ha infatti convocato i leader dei principali partiti politici per tentare di formare un governo di coalizione. E l’Europa ha risposto tramite le parole del portavoce del governo tedesco, Seibert, che ha tracciato una linea rigida su quanto concordato tra la Troika e la Grecia, senza possibili modifiche a tutti gli impegni che i greci devono affrontare per ottenere i pacchetti di aiuti messi a punto per il salvataggio di Atene. A rincarare la dose quanto detto dal ministro delle finanze Schaeuble, per il quale “l’Euro regge anche senza Grecia”. Secondo l’esponente tedesco, la zona Euro è in grado, ora, di assorbire uno shock imprevisto anche sul breve termine. Poco d’accordo l’agenzia di rating Fitch che prevede conseguenze poco quantificabili sul piano dei rischi a causa degli eventi a catena che si potrebbero verificare. E sempre secondo Fitch, la tensione politico sociale nel paese ellenico rischia di rendere insostenibile ogni percorso di risanamento. Oltre naturalmente a rappresentare un pericolo precedente dopo il default già verificatosi, default che in caso di mancata soluzione politica, potrebbe bissare quello avvenuto a marzo. Il problema si inquadra nella recessione della zona Euro prevista, dalla Commissione Europea, nel 2012, con sette paesi in fase di declino: Grecia (Pil -4,7%), Spagna (-1,8%), Italia (-1,4%), Cipro (-0,8%), Olanda (-0,9%), Portogallo (-3,3%), Slovenia (-1,4%). Nel caso della Grecia, la Commissione prevede che "a politiche invariate", ovvero senza misure di contrasto, il deficit di bilancio tornerà a peggiorare il prossimo anno, con un disavanzo all’8,4 per cento del Pil a fronte del 7,3 per cento del 2012.
Outlook tecnico
Il quadro tecnico degli indici rimane, come nella precedente ottava, indirizzato verso un degradamento dei supporti disponibili per gli indici sul breve termine. L’S&P 500 sta disegnando massimi decrescenti e la fascia di supporti a 1340-1370 sta sostenendo le quotazioni con molta difficoltà, anche a causa dei guai di JPMorgan nel settore finanziario. Il Dax mantiene i supporti in area 6500 mostrando una certa resistenza su questa quota chiave per l’indice. I pericoli tecnici permangono su livelli medio alti, vista anche la configurazione del Vix. Debole il cambio Euro-Dollaro, debacle per i metalli preziosi.
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