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MIFID II: l’ESMA pubblica le bozze finali dei Techinical Standards

29 Settembre 2015
Di cosa si parla in questo articolo

Il 28 settembre 2015 l’ESMA ha pubblicato le bozze finali dei propri Techinical Standards per l’applicazione uniforme del pacchetto regolamentare MIFID II/MIFIR.

In particolare, è stato pubblicato un (i) “Final Report” che riporta l’esito delle consultazioni avviate dall’ESMA sul tema, (ii) un Annex I che contiene il testo dei Technical Standards approvati dall’ESMA sull’applicazione della MIFID II e del regolamento MIFIR, e (iii) un Annex II che contiene la valutazione di impatto delle nuove norme sugli intermediari e sul mercato.

Le bozze finali pubblicate riguardano i temi centrali delle tre direttrici principali su cui si articolerà la regolamentazione di dettaglio di MIFID II/MIFIR, e cioè:

1. l’innalzamento della trasparenza, dell’efficienza e della sicurezza del mercato, specificatamente di quello secondario dei prodotti di investimento e in modo particolare per prodotti non-equity e derivati OTC: Tra queste misure si ricordano:

  • nuovi test per verificare se le attività speculative di investimento di una impresa non regolata siano così elevate da richiedere una sottoposizione della stessa alle previsioni della MIFID II;
  • nuovi limiti di posizioni su operazioni in commodity derivatives all’interno della UE;
  • specifiche norme su high-frequency-trading, che saranno applicabili su intermediari e trading venues
  • nuove regole sull’accesso ai servizi di clearing da parte di CCP, nonché per i servizi offerti da trading venues, in modo da incrementare la concorrenza nel settore;
  • nuovi obblighi di fornire informazioni su base disaggregata sui dati di mercato disponibili alle trading venues;

2. le nuove misure di trasparenza informativa, ed in particolare:

  • nuove soglie per l’applicazione di obblighi di informativa pre e post trade su strumenti non equity (quali bond, derivati, prodotti strutturati, diritti di emissione, etc);
  • un nuovo meccanismo per la verifica di “liquidità” di prodotti non equity;
  • un nuovo obbligo di negoziazione su mercati regolamentari per determinati tipi di azioni o derivati (su mercati regolamentati o internalizzatori sistematici) anziché rimanere OTC;
  • un meccanismo di “double volume cap” per limitare le possibilità di trading nelle cosiddette “dark rooms” a cui si accompagna una ridefinizione delle esenzioni all’obbligo di negoziazione su mercati regolamentati di azioni e strumenti similari;
  • un nuovo obbligo di reporting per le operazioni di derivati su commodity;

3. l’innalzamento degli strumenti di protezione degli investitori, ed in modo particolare per rafforzare le misure di best execution.

Le bozze finali della documentazione suddetta sono state inviate alla Commissione e al Parlamento Europeo per la loro approvazione. La Commissione, in particolare, avrà tre mesi di tempo per esprimere il proprio eventuale “endorsement”. In ogni caso, anche dopo l’endorsement della Commissione il Parlamento e il Consiglio avranno la facoltà di sollevare obiezioni entro un periodo di tempo predeterminato.

 

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