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Modifiche alla PSD2 sui servizi di pagamento: le proposte dell’EBA

23 Giugno 2022
Di cosa si parla in questo articolo

L’EBA ha pubblicato oggi un parere e una relazione in risposta alla Call for Advice della Commissione europea sulla revisione della Direttiva (UE) 2015/2366 sui servizi di pagamento (PSD2).

Nella sua risposta, l’EBA presenta più di 200 proposte che contribuirebbero allo sviluppo del mercato unico dei pagamenti al dettaglio dell’UE e garantirebbero un’applicazione armonizzata e coerente dei requisiti legali in tutta l’UE.

In particolare, le proposte dell’EBA mirano a:

  • rafforzare la concorrenza;
  • facilitare l‘innovazione;
  • proteggere i dati dei consumatori;
  • promuovere lo sviluppo di servizi di facile utilizzo;
  • prevenire l’esclusione dall’accesso ai servizi di pagamento;
  • garantire un’applicazione armonizzata e coerente dei requisiti legali in tutta l’UE.

Le proposte di modifica alla PSD2 proposte dall’EBA

L’EBA ha osservato che, mentre alcuni obiettivi della PSD2 hanno iniziato a concretizzarsi, ci sono ancora molte questioni e sfide che devono essere affrontate.

Le modifiche proposte includono:

  • fusione della PSD2 e della Direttiva 2009/110/CE sull’attività degli IMEL;
  • chiarire l’applicazione dell’autenticazione forte del cliente (SCA) e le transazioni in oggetto;
  • affrontare i nuovi rischi per la sicurezza dei clienti;
  • affrontare le preoccupazioni relative agli approcci di autenticazione (ad esempio basati su smartphone) che hanno portato all’esclusione di determinati gruppi della società dall’utilizzo dei servizi di pagamento online;
  • affrontare le questioni e gli ostacoli alla base della fornitura di servizi di disposizione di ordini di pagamento (PIS) e di servizi di informazione sui conti (AIS), comprese le proposte per (i) i fornitori di AIS di applicare le proprie SCA ai propri clienti invece di fare affidamento sulle procedure di autenticazione delle banche, (ii) consentire ai clienti di mantenere il controllo dei propri dati; e (iii) sostenere lo sviluppo di interfacce di alta qualità in tutta l’UE;
  • il passaggio da “Open banking” a “Open finance” (o altrimenti l’espansione dall’accesso ai dati dei conti di pagamento verso l’accesso ad altri tipi di dati finanziari) e le opportunità e le potenziali sfide ad esso associate, sulla base dell’esperienza PSD2;
  • affrontare le carenze nell’applicazione in relazione all’attuazione e all’applicazione di SCA per le transazioni di e-commerce basate su carte e alla rimozione degli ostacoli alla fornitura di AIS e PIS;
  • affrontare le pratiche di riduzione del rischio ingiustificate da parte delle banche che colpiscono gli istituti di pagamento e di moneta elettronica; 
  • l’adeguamento dei requisiti prudenziali, in particolare in relazione al capitale iniziale, ai fondi propri, al ricorso all’assicurazione della responsabilità civile professionale, alla proposta di risanamento e liquidazione per gli istituti di pagamento significativi e all’eventuale vigilanza sui gruppi consolidati.
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