L’OIC (Organismo Italiano di Contabilità) ha pubblicato i commenti che ha inviato all’EFRAG, sulla lettera di commento inoltrata da quest’ultima allo IASB, sulle proposte di emendamenti dello IASB dei principi contabili IAS 32, IFRS 7 and IAS 1, in consultazione sino al 29 marzo 2024 (IASB ED Financial Instruments with Characteristics of Equity – Proposed amendments to IAS 32, IFRS 7 and IAS 1).
In particolare, l’OIC accoglie con favore la decisione dello IASB di affrontare i problemi noti che si presentano nella pratica nell’applicazione dei requisiti di classificazione dello IAS 32.
Tuttavia, pur riconoscendo che lo IASB si è concentrato sul chiarimento dei requisiti di classificazione nello IAS 32, l’OIC sottolinea l’importanza di evitare cambiamenti di classificazione non intenzionali, che interrompano pratiche consolidate: qualsiasi modifica alla classificazione derivante dall’ED dovrebbe infatti essere giustificata e spiegata dallo IASB.
Ciò premesso, l’OIC nutre alcune perplessità soprattutto sulle proposte dello IASB di modifica dei principi contabili, relative a:
- leggi e regolamenti
- NCI puts (opzioni di vendita su partecipazioni di minoranza)
- discrezionalità degli azionisti.
Questo perché, ritine l’OIC, potrebbero esserci dei contrasti tra le regole contabili convenzionali e il sistema normativo.
Come meglio evidenziato nell’Appendice alla lettera pubblicata, l’OIC ritiene che tale disallineamento sia particolarmente rilevante per quanto riguarda gli obblighi di legge e il modo di considerare le decisioni assembleari.
Inoltre, ritiene che tali proposte possano avere conseguenze indesiderate, poiché potrebbero sorgere nuovi problemi interpretativi nella pratica, in relazione a:
- la distinzione tra obbligazioni contrattuali e obbligazioni legali
- la rilevazione della passività per le NCI puts, a fronte del patrimonio netto della controllante
- la mancata considerazione delle decisioni degli azionisti come decisioni dell’entità.
Tutto ciò potrebbe avere effetti negativi in termini di requisiti di capitalizzazione e potrebbe generare dubbi sulla classificazione di alcuni strumenti finanziari.
Di conseguenza, l’OIC suggerisce di riconsiderare queste proposte, anche in relazione al rapporto costi-benefici.
Per un maggiore approfondimento, si rimanda al dettaglio dei commenti contenuti nella lettera OIC qui allegata.