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NPL

NPL: il FSB promuove l’Italia per la riduzione dei crediti deteriorati

18 Gennaio 2024
Di cosa si parla in questo articolo

Il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato oggi una relazione (Peer Review) sull’Italia, valutando positivamente i progressi compiuti finora dal nostro Paese nella riduzione dei crediti deteriorati nel settore bancario (NPL).

La peer review si concentra su tre aree:

  • le misure contabili, regolamentari e di vigilanza per ridurre gli NPL;
  • lo sviluppo di un mercato secondario per gli NPL;
  • le misure per la risoluzione degli NPL, in particolare attraverso le procedure di esecuzione, ristrutturazione e dell’insolvenza.

La relazione esamina le misure adottate dalle autorità, valutando il seguito dato alle raccomandazioni del Piano d’azione per i servizi finanziari della Commissione (PASF) e agli impegni dell’FSB.

Dall’analisi emerge che le autorità italiane hanno ottenuto risultati significativi nel ridurre i crediti deteriorati nei bilanci bancari.

Dal picco di 360 miliardi di euro nel dicembre 2015, i crediti deteriorati lordi sono scesi a 63 miliardi di euro a giugno 2023, con il tasso dei crediti deteriorati lordi sceso dal 16,5% dei prestiti totali al 2,8% nello stesso periodo.

Hanno contribuito a questo successo, in particolare:

  • le misure contabili e regolamentari adottate dalla Banca d’Italia;
  • la stretta cooperazione tra le autorità nazionali;
  • lo sviluppo del mercato secondario dei NPL (anche attraverso l’introduzione di uno schema di garanzia pubblica sulla cartolarizzazione delle sofferenze bancarie);
  • la revisione delle procedure di ristrutturazione ed esecuzione giudiziaria e stragiudiziale.

La relazione raccomanda alle autorità di continuare a monitorare e promuovere il mercato secondario degli NPL, anche resistendo a misure che comprometterebbero i successi ottenuti in passato.

Banca d’Italia, in particolare, dovrebbe inoltre continuare a rafforzare la supervisione delle entità sottoposte a vigilanza, compresi i servicer bancari e finanziari nelle operazioni di cartolarizzazione.

Per far fronte alla persistente lunga durata delle procedure di esecuzione, la peer review suggerisce infine:

  • di aumentare le risorse e il personale dei Tribunali, soprattutto di quelli che si trovano ad affrontare gravi arretrati;
  • di rafforzare la specializzazione dei tribunali in questioni commerciali e, ove possibile, in materia di insolvenza;
  • di finalizzare la digitalizzazione in corso del sistema giudiziario, introducendo un sistema di tracciamento elettronico che consentirebbe di monitorare le prestazioni dei tribunali e di stabilire incentivi adeguati;
  • di monitorare attentamente il sistema di insolvenza, ristrutturazione ed esecuzione forzata e garantire che raggiunga gli obiettivi prefissati, fornendo risorse umane sufficienti e una formazione adeguata degli esperti coinvolti, raccogliendo dati adeguati per monitorare l’uso e i risultati attraverso i processi.
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