L’Organizzazione internazionale delle Autorità di controllo dei mercati (IOSCO) e il Comitato per i pagamenti e le infrastrutture di mercato (CPMI) hanno pubblicato due nuovi report riguadanti il rafforzamento della resilienza delle controparti centrali.
Il primo dei due report, intitolato Implementation monitoring of Principles of Financial Market Infrastructures – Level 3 assessment – Report on the financial risk management and recovery practices of 10 derivatives CCPs, (…), ha ad oggetto l’attuazione degli standard regolamentari proposti per il mercato delle CCPs con particolare riguardo alla gestione del rischio finanziario e alle procedure di risanamento.
Il report analizza in particolare le procedure adottate da dieci CCPs – alcune di rilevenza globale, altre di rilevanza regionale – riscontrando significativi avanzamenti nell’attuazione dei presidi di gestione enunciati dai principi regolamentari in materia. Il report tuttavia rileva alcune differenze notevoli nell’implementazione dei principi di cui sopra. Discordanze si riscontrano in particolare nell’interpretazione e nell’approccio regolamentare riguardante la definizione di resilienza. Per tale motivo lo IOSCO procederà in futuro ad un’ulteriore opera di indirizzo.
Il secondo report – intitolato Resilience and recovery of central counterparties – recepisce invece le indicazioni del workplan in materia elaborato dal FSB, dal CPMI, dallo IOSCO e dal Comitato di Basilea. Questo documento specifica alcune linee-guida su aspetti chiave nella gestione del rischio delle CCPs, tra cui: la governance e le segnalazioni sul risk management; gli stress test sui rischi di credito e di liquidità; i margini e la pianificazione del risanamento. Oltre a orientare le controparti centrali nella strutturazione di una governance adeguata, il documento specifica in questo modo le linee-guida sia di un risk management volto a superare le normali turbolenze di mercato, sia di una pianificazione del risanamento attinente alle condizioni di instabilità finanziaria più estreme. Il report – che viene accompagnato da una nota di discussione – restera’ in consultazione fino al 18 ottobre.