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Nuovo Codice di Autodisciplina: le Raccomandazioni per il 2020 del Comitato per la Corporate Governance

8 Gennaio 2020
Di cosa si parla in questo articolo
Le novità e gli impatti del nuovo Codice di Autodisciplina delle Società quotate verranno analizzati nel Convegno del 13 febbraio. Per maggiori informazioni si rinvia al link indicato tra i contenuti correlati.

 

Con lettera del 19 dicembre scorso, il Presidente del Comitato per la Corporate Governance ha inviato alle società quotate le “Raccomandazione del Comitato per il 2020”, sottolineando, in vista dell’imminente pubblicazione del nuovo Codice di Autodisciplina fissata in questo mese di gennaio, l’importanza che le prassi societarie provvedano ad adeguarsi tempestivamente ai suoi principi ispiratori, soprattutto in tema di sostenibilità, consolidando e rafforzando l’evoluzione che è in atto in questa direzione.

Per tale motivo, accanto alle consuete raccomandazioni volta a superare alcune criticità ancora esistenti nell’applicazione del Codice vigente, la lettera del Comitato suggerisce alcune linee evolutive della governance, soprattutto al fine di assicurare la centralità di una visione sostenibile del successo delle imprese nella definizione dei propri assetti di governance e delle strategie.

Le presenti Raccomandazioni seguono la pubblicazione il Rapporto 2019 sul monitoraggio della corporate governance delle società quotate italiane rispetto agli standard definiti dal Codice. Per il testo del Rapporto si rinvia al link indicato tra i contenuti correlati.

Di seguito le 4 Raccomandazioni, meglio declinate nella lettera in allegato.

Raccomandazione 1

Il Comitato invita i consigli di amministrazione a integrare la sostenibilità dell’attività d’impresa nella definizione delle strategie e della politica di remunerazione, anche sulla base di un’analisi di rilevanza dei fattori che possono incidere sulla generazione di valore nel lungo periodo.

Raccomandazione 2

Il Comitato raccomanda alle società di curare, anche nell’eventuale regolamento dei lavori consiliari, un’adeguata gestione dei flussi informativi al consiglio di amministrazione, assicurando che le esigenze di riservatezza siano tutelate senza compromettere la completezza, la fruibilità e la tempestività dell’informativa.

Raccomandazione 3

Il Comitato invita gli organi di amministrazione ad applicare con maggior rigore i criteri di indipendenza definiti dal Codice e gli organi di controllo a vigilare circa la corretta applicazione di tali criteri. Il Comitato, oltre a ribadire l’eccezionalità e la necessaria motivazione individuale – legata dunque al caso concreto del singolo amministratore – della deroga a ogni criterio di indipendenza raccomandato dal Codice, invita gli emittenti a porre maggiore attenzione alla valutazione della significatività dei rapporti oggetto di valutazione. A tal fine, il Comitato invita gli organi di amministrazione a definire ex ante i criteri quantitativi e/o qualitativi da utilizzare per la valutazione di significatività dei rapporti oggetto di esame. Tali criteri dovrebbero riguardare la posizione complessiva, non limitata al beneficio meramente economico, dell’amministratore la cui indipendenza è oggetto di valutazione, e trovare adeguata e trasparente comunicazione al mercato nella relazione sul governo societario.

Raccomandazione 4

Anche alla luce dell’analisi comparata, il Comitato raccomanda agli organi di amministrazione – e ai relativi comitati competenti in materia di remunerazione – di verificare che la misura dei compensi riconosciuti agli amministratori non esecutivi e ai componenti dell’organo di controllo sia adeguata alla competenza, alla professionalità e all’impegno richiesti dal loro incarico. Un valido ausilio potrebbe derivare, a tal fine, da un riferimento alle pratiche di remunerazione diffuse nei settori di riferimento e per società di analoghe dimensioni, eventualmente anche considerando le esperienze estere comparabili.

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