Il Consiglio UE ha adottato oggi la proposta di Regolamento che istituisce un quadro di misure per il rafforzamento dell’ecosistema produttivo europeo a tecnologia zero, meglio noto come “atto per l’industria a tecnologia zero” (Net-Zero Industry Act, NZIA).
Si tratta dell’ultima fase del processo decisionale, dopo l’accordo di trilogo fra Parlamento europeo e Consiglio dello scorso 6 febbraio 2024, e la prima approvazione del testo da parte del Parlamento UE il 25 aprile 2024.
Il Regolamento mira a promuovere la diffusione industriale delle tecnologie a zero emissioni, necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE, sfruttando la forza del mercato unico per rafforzare la posizione dell’Europa come leader nelle tecnologie verdi industriali: creando un ambiente commerciale unificato per il settore manifatturiero delle tecnologie pulite, l’auspicio è che la NZIA aumenti la competitività e la resilienza della base industriale dell’UE e sostenga la creazione di posti di lavoro di qualità e una forza lavoro qualificata.
Incrementando la produzione interna dell’UE di tecnologie a zero emissioni, inoltre, NZIA ridurrà il rischio di sostituire la dipendenza dai combustibili fossili con una dipendenza tecnologica da attori esterni.
Il Regolamento, in particolare:
- stabilisce un parametro di riferimento per la capacità di produzione di tecnologie strategiche a zero emissioni per soddisfare almeno il 40% del fabbisogno annuale dell’UE entro il 2030
- fissa un obiettivo di 50 milioni di tonnellate di capacità di iniezione annuale nei siti di stoccaggio geologico di CO2 dell’UE entro il 2030, al fine du sostenere i progetti di cattura e stoccaggio del carbonio e aumentare la disponibilità di siti di stoccaggio di CO2 in Europa
- migliora le condizioni per gli investimenti nelle tecnologie net-zero, semplificando e accelerando le procedure di autorizzazione, riducendo gli oneri amministrativi e facilitando l’accesso ai mercati
- prevede misure per gli investimenti nell’istruzione, nella formazione e nell’innovazione, con l’istituzione di accademie industriali Net-Zero per la formazione di 100.000 lavoratori entro tre anni e il sostegno al riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali
- istituirà sandbox normative per testare tecnologie innovative a zero emissioni in condizioni di flessibilità normativa
- istituisce la piattaforma Net-Zero Europe, che fungerà da centro di coordinamento centrale, dove la Commissione e i Paesi dell’UE potranno discutere e scambiare informazioni e raccogliere i contributi delle parti interessate
- sostiene le industrie ad alta intensità energetica, come quelle siderurgiche, chimiche o del cemento, che producono componenti utilizzati in queste tecnologie a zero emissioni e che investono nella decarbonizzazione
Inoltre:
- Le autorità pubbliche dovranno considerare la sostenibilità, la resilienza, la sicurezza informatica e altri criteri qualitativi nelle procedure di appalto per le tecnologie pulite e nelle aste per la diffusione delle energie rinnovabili
- Gli Stati membri potranno sostenere una serie di tecnologie a zero emissioni, come il solare fotovoltaico, l’eolico, le pompe di calore, le tecnologie nucleari, le tecnologie dell’idrogeno, le batterie e le tecnologie di rete, stabilendo “progetti strategici” che beneficeranno di uno status prioritario a livello nazionale, di tempi di autorizzazione più brevi e di procedure semplificate.
Il Regolamento entrerà in vigore un giorno decorsi venti giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale UE, prevista per la fine di giugno.