Con Comunicato del 25 novembre 2020, pubblicato il 4 dicembre 2020, l’ANAC ha fornito chiarimenti in merito all’applicazione dell’art. 05, c. 13, lettera a) del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti) in materia di pagamento diretto al subappaltatore che rivesta la qualifica di micro o piccola impresa.
In particolare, l’ANAC evidenzia come siano state ricevute numerose segnalazioni in merito ad alcune criticità emerse nell’applicazione del dettato normativo in esame, che rischiano di pregiudicare il rapido soddisfacimento dei crediti del subappaltatore, minando la stabilità finanziaria delle imprese. In particolare, è emerso che la previsione in esame, se da un lato sottrae le micro e piccole imprese dal rischio di insolvenza dell’appaltatore, dall’altro le espone ai ritardi della stazione appaltante nell’emissione dei SAL e nell’esecuzione dei pagamenti, compromettendo, di fatto, l’efficacia del meccanismo di tutela approntato dal legislatore.
Le indicazioni riguardano:
- la facoltà per i subappaltatori o subcontraenti che rivestano la qualifica di micro e piccole imprese di rinunciare al pagamento diretto delle prestazioni da parte della stazione appaltante, a condizione che detta rinuncia, per esigenze di certezza del diritto, sia manifestata per iscritto e subordinata alla preventiva accettazione da parte della stazione appaltante;
- la possibilità nel caso di inadempimento dell’appaltatore agli obblighi assunti nei confronti del subappaltatore o subcontraente, di applicare la previsione generale contenuta nel citato articolo 105, comma 13, lettera c) del codice dei contratti pubblici, con conseguente ripristino del pagamento diretto a cura della stazione appaltante;
- la possibilità di prevedere, nel contratto di subappalto o nel sub-contratto, che l’appaltatore proceda al pagamento delle spettanze dovute al subappaltatore/fornitore dietro presentazione di fattura, anche a prescindere dall’adozione del SAL da parte della stazione appaltante