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Parità di genere cda quotate: la Commissione UE sulla posizione del Consiglio

20 Ottobre 2022
Di cosa si parla in questo articolo

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 20 ottobre 2022, la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo riguardante la posizione del Consiglio ai fini dell’adozione di una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante il miglioramento della parità di genere fra gli amministratori delle società quotate in Borsa e relative misure.

L’obiettivo della proposta di direttiva è migliorare l’equilibrio della parità di genere nei consigli delle società quotate.

La proposta di direttiva determina l’obiettivo del 40 % dei posti di amministratore senza incarichi esecutivi per il sesso meno rappresentato e impone alle società di introdurre criteri chiari e univoci per le modalità di selezione.

L’obiettivo dovrà essere raggiunto entro il 30 giugno 2026.

La proposta di Direttiva prevede la possibilità per gli Stati membri di fissare una quota inferiore (33 %) a purché si applichi sia agli amministratori con incarichi esecutivi sia agli amministratori senza incarichi esecutivi.

Le sottoposte all’obiettivo del 40 % per gli amministratori senza incarichi esecutivi dovrebbero adottare impegni individuali in materia di parità di genere fra gli amministratori con incarichi esecutivi.

Anche se gli Stati membri dovranno obbligare le società quotate ad adoperarsi per conseguire gli obiettivi indicati, il mancato raggiungimento non comporterebbe sanzioni: le società che non raggiungono gli obiettivi dovrebbero piuttosto stabilire un processo di selezione trasparente per i posti in consiglio, basato su chiari criteri di qualificazione determinati prima del processo di selezione.

Inoltre, dovrebbero esplicare i motivi della mancata realizzazione degli obiettivi ed esporre le misure che hanno adottato o intendono adottare per raggiungere gli obiettivi in futuro.

Le modalità di selezione trasparente dovranno includere una regola di preferenza per raggiungere gli obiettivi: in presenza di candidati di entrambi i sessi aventi pari qualifiche, in linea di principio verrà data la priorità al candidato del genere meno rappresentato.

Tale requisito si basa su una valutazione obiettiva che tiene conto di tutti i criteri di selezione applicati ai singoli candidati, in linea con la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea in materia di azione positiva.

Gli Stati membri dovranno prevedere sanzioni applicabili in caso di violazione degli obblighi stabiliti dalla direttiva in materia di parità di genere nei cda delle società quotate. Tali sanzioni dovranno essere effettive, proporzionate e dissuasive.

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