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Parità di genere nei CdA: il Consiglio UE adotta il testo della Direttiva

15 Novembre 2022
Di cosa si parla in questo articolo

Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato la propria posizione sulla proposta di Direttiva riguardante il miglioramento della parità di genere fra gli amministratori delle società quotate e relative misure.

In particolare, viene evidenziato come il conseguimento della parità di genere sul posto di lavoro richieda un approccio globale che comprenda anche la promozione di un processo decisionale equilibrato sotto il profilo della parità di genere nelle imprese a tutti i livelli, nonché il superamento della differenza retributiva di genere.

L’attuale carenza di trasparenza nelle modalità di selezione e nei criteri di qualificazione per l’assegnazione delle posizioni di amministratore nella maggior parte degli Stati membri rappresenta una rilevante barriera all’introduzione di una maggiore parità di genere fra gli amministratori e incide negativamente sia sulle carriere dei candidati a tali posizioni, sia sulla libertà di circolazione, sia sulle decisioni degli investitori.

Una tale opacità impedisce a potenziali candidati di presentare domanda per posizioni di amministratore per le quali le loro qualifiche sarebbero fortemente necessarie e di contestare decisioni di nomina dettate da discriminazioni di genere, limitando così la libertà di circolazione nel mercato interno.

Le azioni europee per assicurare la parità di genere

La presente direttiva non intende armonizzare in dettaglio le normative nazionali sul processo di selezione e sui criteri di qualificazione alle posizioni di amministratore; per conseguire l’equilibrio di genere è tuttavia necessario introdurre requisiti minimi per le società quotate prive di una rappresentanza di genere equilibrata relativi alla selezione di candidati per la nomina o l’elezione degli amministratori sulla base di un processo di selezione trasparente e chiaramente definito e di una valutazione comparativa oggettiva delle loro qualifiche in termini di idoneità, competenza e rendimento professionale.

Solo una misura vincolante a livello dell’Unione può contribuire effettivamente a garantire condizioni uniformi in tutta l’Unione e ad evitare complicazioni pratiche nella vita aziendale.

È importante che ogni società quotata sviluppi una politica di parità di genere al fine di conseguire una rappresentanza di genere più equilibrata a tutti i livelli.

Gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché le società quotate siano soggette all’obiettivo di raggiungere, entro il 30 giugno 2026, consigli in cui i membri del sesso sottorappresentato occupino almeno il 40 % delle posizioni di amministratore senza incarichi esecutivi o, in alternativa, poiché è importante che le società quotate aumentino la percentuale del sesso sottorappresentato in tutti i posti decisionali, all’obiettivo di avere consigli in cui i membri del sesso sottorappresentato occupino entro il 30 giugno 2026 almeno il 33 % del totale delle posizioni di amministratore, con o senza incarichi esecutivi, al fine di promuovere una rappresentanza di genere più equilibrata tra tutti gli amministratori.

Gli Stati membri dovrebbero garantire che le società quotate nei cui consigli il sesso sottorappresentato occupa meno del 40 % delle posizioni di amministratore senza incarichi esecutivi o meno del 33 % del totale delle posizioni degli amministratori, con e senza incarichi esecutivi, a seconda dei casi, selezionino i candidati più qualificati per la nomina o l’elezione a tali posizioni sulla base di una valutazione comparativa delle qualifiche dei candidati, applicando criteri chiari, formulati in modo neutro e univoci, stabiliti prima del processo di selezione, al fine di migliorare l’equilibrio di genere nei consigli.

Al momento della selezione dei candidati per la nomina o l’elezione a posizioni di amministratore si dovrebbe dare priorità al candidato ugualmente qualificato del sesso sottorappresentato.

Gli Stati membri dovrebbero fare obbligo alle società quotate di fornire annualmente alle autorità competenti informazioni sulla composizione di genere dei loro consigli e sulle misure adottate al fine di conseguire gli obiettivi fissati dalla presente direttiva, per consentire a tali autorità di valutare i progressi fatti da ciascuna società quotata verso il conseguimento di un equilibrio di genere fra gli amministratori

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