Il 1 luglio 2015 l’ESMA ha pubblicato le proprie Q&A volte alla corretta applicazione delle previsioni in tema di anti-money laundering e contrasto al finanziamento del terrorismo anche alle piattaforme di crowdfunding operanti all’interno della UE. Le Q&A in questione mirano a creare degli standard applicativi sul tema e sono il frutto anche di esperienze dirette che l’ESMA ha affrontato con varie autorità di vigilanza nazionali.
In particolare, non tutte le piattaforme di crowdfunding hanno lo stesso status regolamentare. Talune ricadono nell’ambito applicativo della MIFID, ed in tal senso sono automaticamente soggette alle norme in tema di AML; altre godono dell’esenzione contenuta all’art. 3 della MIFID e sono quindi soggette ad una regolamentazione a livello nazionale. Altre ancora sfuggono del tutto all’inquadramento ai sensi della MIFID e non è chiaro se abbiamo una legislazione di riferimento a livello nazionale.
Inoltre, oltre alla MIFID, vi sono altre normative di stampo europeo (quali ad esempio la normativa sui servizi di pagamento, PSD) che potrebbero essere applicabili nei confronti delle piattaforme di crowdfunding e su cui è opportuno condurre una specifica verifica.
A tal riguardo, l’obiettivo dell’ESMA è quello di definire il quadro applicabile al maggior numero possibile di piattaforme, analizzandone i relativi rischi connessi e la potenziale applicazione delle varie normative europee.