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Politica macroeconomica UE: le indicazioni del consiglio UE per il periodo 2022-2023

7 Aprile 2022
Di cosa si parla in questo articolo

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 7 aprile 2022, la raccomandazione del Consiglio Ue del 5 aprile 2022 sulla politica economica della zona euro.

In particolare, il Consiglio raccomanda che gli Stati membri della zona euro adottino misure individuali, anche attraverso l’attuazione dei loro piani di ripresa e di resilienza, e collettivamente, in seno all’Eurogruppo, nel periodo 2022-2023 al fine di:

  • continuare a utilizzare e a coordinare tra Stati membri le politiche di bilancio nazionali per sostenere efficacemente una ripresa sostenibile e inclusiva. Mantenere un orientamento di bilancio moderatamente favorevole nel 2022 in tutta la zona euro, tenendo conto dei bilanci nazionali e dei finanziamenti forniti dall’RRF. Orientare gradualmente le misure di bilancio verso investimenti che promuovano una ripresa sostenibile e inclusiva, in linea con le transizioni verde e digitale, prestando particolare attenzione alla qualità delle misure di bilancio. Tenuto conto del grado di incertezza, mantenere agile la politica di bilancio per poter reagire all’evoluzione della pandemia di COVID-19. Differenziare le politiche di bilancio tenendo conto della solidità della ripresa, garantendo la sostenibilità di bilancio e rafforzando gli investimenti, tenendo presente nel contempo la necessità di ridurre le disparità;
  • promuovere politiche volte a contrastare la pianificazione fiscale aggressiva, l’evasione fiscale e l’elusione fiscale per garantire sistemi fiscali equi ed efficienti. Adoperarsi per limitare la concorrenza fiscale dannosa, anche mediante una soluzione consensuale a livello mondiale per far fronte ai problemi fiscali legati alla digitalizzazione e alla globalizzazione dell’economia. Ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e promuovere uno spostamento della tassazione del lavoro verso imposte meno distorsive;
  • passare da misure di emergenza a misure di ripresa nei mercati del lavoro, garantendo politiche attive del mercato del lavoro efficaci: i) sostenere le transizioni professionali, in particolare verso l’economia verde e digitale, ii) combinare misure volte ad affrontare le carenze di competenze, rafforzare il miglioramento delle competenze e la riqualificazione, fornire incentivi mirati all’assunzione e iii) rafforzare la capacità dei servizi pubblici per l’occupazione di colmare il divario tra la domanda e l’offerta nel mercato del lavoro. Rafforzare i sistemi di istruzione e formazione di qualità e inclusivi;
  • monitorare l’efficacia dei pacchetti di sostegno alle imprese, concentrarsi su un sostegno più mirato alla solvibilità delle imprese economicamente sostenibili che sono state messe in difficoltà durante la crisi COVID-19 e fare maggiore ricorso agli strumenti di capitale;
  • aumentare la capacità dei quadri giuridici in materia di insolvenza di far fronte in modo efficace e tempestivo ai casi di fallimento e alle ristrutturazioni del debito, ottimizzare il mantenimento del valore e promuovere una più efficiente allocazione dei capitali nell’economica reale e gli investimenti transfrontalieri;
  • continuare a rafforzare i quadri istituzionali nazionali e portare avanti le riforme per affrontare le strozzature che ostacolano gli investimenti e la ridistribuzione dei capitali e garantire l’uso efficiente e tempestivo dei fondi dell’Unione. Ridurre l’onere amministrativo che grava sulle imprese e migliorare il contesto imprenditoriale. Rafforzare l’efficacia e la digitalizzazione della pubblica amministrazione;
  • garantire la stabilità macrofinanziaria e mantenere i canali di credito per l’economia, continuando ad affrontare la questione dei crediti deteriorati attraverso, tra l’altro, il monitoraggio della qualità delle attività, un impegno tempestivo e proattivo nei confronti dei debitori in difficoltà, in particolare quelli economicamente sostenibili, e l’ulteriore sviluppo dei mercati secondari dei crediti deteriorati.
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