Con la recente sentenza n. 229/2024, il Tar Lazio ha annullato il provvedimento n. 28157/2020, con il quale l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) aveva sanzionato una Banca per aver posto in essere due pratiche commerciali aggressive, in violazione degli artt. 24 e 25 del Codice del Consumo, relativamente a polizze abbinate a contratti di mutuo bancario.
Le pratiche scorrette contestate, e ritenute concretamente aggressive, sono l’aver condizionato i consumatori, in occasione della stipula di un mutuo o della sua surroga, a sottoscrivere, a copertura del finanziamento, diverse polizze assicurative offerte o commercializzate dalla stessa banca, e l’aver indotto i consumatori, che non erano già clienti, ad aprire un conto corrente con la stessa Banca.
Il Tar Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla banca annullando il provvedimento, ritenendo fondate le censure di eccesso di potere per carenza di motivazione e di difetto di istruttoria del provvedimento impugnato.
L’AGCM non avrebbe tenuto conto dei plurimi presidi adottati dalla Banca a tutela della libertà negoziale del consumatore, in conformità della normativa di settore, e dell’esito positivo delle verifiche ispettive condotte dalla Banca d’Italia.
La mancata considerazione da parte dell’Autorità di tali circostanze si traduce in un difetto di motivazione del provvedimento sanzionatorio.
Inoltre, il Tar ha ritenuto che gli elementi indiziari individuati dall’AGCM non siano univocamente idonei a caratterizzare il comportamento della Banca come coartivo della volontà dei consumatori, elemento necessario a qualificare una pratica commerciale come aggressiva.