In tema di clausole di prelazione statutaria, il Tribunale si pronuncia sulla natura giuridica della c.d. denuntiatio, ossia della comunicazione attraverso la quale il socio è tenuto ad informare gli altri circa la propria intenzione di disporre della partecipazione sociale. Tale comunicazione è strumentale all’esercizio del diritto degli altri soci di essere preferiti ai terzi, a parità di condizioni, nella conclusione del contratto di cessione.
In particolare, la pronuncia aderisce all’orientamento, diffuso in giurisprudenza, per il quale in mancanza di una diversa previsione statutaria non è possibile riconosce a tale comunicazione la natura giuridica di una vera e propria “offerta contrattuale”, bensì quella di un semplice “invito a contrarre”, volto a rendere nota alla compagine sociale la volontà di alienare la partecipazione nonché le relative condizioni contrattuali. Tale adempimento non comporta pertanto il sorgere in capo al socio promittente di un vincolo giuridico assimilabile ad una proposta irrevocabile o alla concessione di un diritto di opzione. Per il perfezionamento della fattispecie traslativa della partecipazione sociale non risulta dunque sufficiente la risposta del socio oblato contenente l’intenzione di esercitare il diritto di prelazione, essendo a tal fine necessaria un’ulteriore, successiva, manifestazione di volontà da parte del socio che ha effettuato la denuntiatio.
Nel caso di specie, il Tribunale nega che possa ritenersi concluso un vincolo contrattuale in ordine alla cessione della quota in virtù delle argomentazioni sopra riportate, nonché, in ogni caso, in ragione della non coincidenza dell’oggetto della dichiarazione del socio oblato rispetto al contenuto della denuntiatio.
Il prossimo 29 gennaio si terrà il WebSeminar, organizzato da questa Rivista, di rassegna della giurisprudenza e degli orientamenti notarili in materia societaria dedicata all’anno 2020. Di seguito il programma dell’evento.
Riduzioni obbligatorie e rilevazione delle perdite da Covid-19 Responsabilità per i debiti aziendali: una (nuova) lettura funzionale dell’art. 2560 c.c. Nuovi problemi in tema di trasferimento di partecipazioni sociali […] |