L’Ufficio del Massimario e del Ruolo della Corte di Cassazione ha pubblicato una rassegna tematica della giurisprudenza di legittimità in materia di processo civile telematico.
A seguito dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà del deposito telematico di alcuni atti (a decorrere dal 30 giugno 2014 per i tribunali e dal 30 giugno 2015 per le corti di appello), rileva l’autrice, sono emerse diverse questioni pregiudiziali circa la regolare instaurazione del contraddittorio, ad esempio in tema di notificazioni a mezzo PEC, ovvero in ordine alla rituale costituzione in giudizio, in relazione al deposito telematico o cartaceo degli atti ed al rispetto delle regole e delle specifiche tecniche prescritte in materia.
L’eco di tale contenzioso è giunta anche presso la Corte Suprema di cassazione, chiamata sempre più di frequente a pronunciarsi sulla normativa “speciale” per il p.c.t., di non agevole interpretazione anche perché oggetto di reiterati interventi del legislatore, spesso operati con decretazione di urgenza, non sempre chiaramente coordinati con le fonti preesistenti (di differente livello gerarchico) e con le disposizioni del codice di procedura civile.
Con la presente rassegna tematica viene fornito un contributo di orientamento in ordine alle principali questioni affrontate dalla giurisprudenza di legittimità in materia.
In particolare, il documento analizza i seguenti profili:
- Le notifiche telematiche in proprio ai sensi della legge n. 53 del 1994
- Le comunicazioni e notificazioni di cancelleria.
- Il domicilio digitale
- L’atto processuale in forma di documento informatico: firma digitale, formato, copie,
- deposito telematico
- L’atto in forma di documento informatico ed il deposito nel giudizio di legittimità.