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Tesi di laurea

Profili regolamentari delle controparti centrali e prospettive di disintermediazione

10 Febbraio 2022

Andrea Mazzoni

Di cosa si parla in questo articolo

Le controparti centrali (“CCP“) costituiscono oggi una delle principali infrastrutture di mercato. L’opera di riforma del settore finanziario che seguì alla crisi finanziaria globale tese a porle al centro dell’architettura regolamentare: nel prendere atto del ruolo dei derivati conclusi over the counter (“OTC“) nella genesi della crisi, l’azione dei regolatori mirò a massimizzare il ricorso alla compensazione centrale nell’ambito delle transazioni in derivati. L’obiettivo di rendere obbligatorio il ricorso alla compensazione centrale fu espresso dai leader del G20 nel 2009 e venne progressivamente implementato nei principali ordinamenti del mondo.

Nell’Unione Europea, il Regolamento EMIR costituisce la fonte primaria di disciplina del mercato dei derivati OTC e delle CCP: esso istituisce, in particolare, l’obbligo di interporre una CCP tra le controparti di un contratto derivato (clearing obligation). A loro volta, le CCP si caratterizzano per un regime regolamentare che mira ad assicurare che esse siano in grado di garantire l’adempimento dei contratti derivati, con ciò contenendo il rischio di controparte e, in ultima analisi, il rischio sistemico.

Il quadro regolamentare odierno, pertanto, esige che – ove un contratto derivato appartenente a una classe di derivati soggetta alla clearing obligation sia concluso tra le controparti finanziarie e non finanziarie che superano la soglia di compensazione di cui al Regolamento EMIR – una CCP debba fungere da acquirente per ciascun venditore e da venditore per ciascun acquirente.

La forte centralizzazione della fase di compensazione prescritta dal Regolamento EMIR, a prima vista, sembra porsi in contrasto con il processo di disintermediazione indotto dall’applicazione di tecnologie quali la distributed ledger technology (“DLT“) e la blockchain nel settore finanziario.

Esse non costituiscono un mero ausilio tecnologico per gli intermediari finanziari: al contrario, nel lungo termine possono rappresentare una vera e propria rivoluzione nell’erogazione dei servizi finanziari. In ragione di ciò, la presente tesi si propone di analizzare le dinamiche giuridiche del funzionamento delle CCP e i requisiti regolamentari a queste applicabili e di valutarne la compatibilità con un sistema di clearing interamente basato sulla DLT, in cui a una CCP sia sostituito un registro condiviso nell’ambito del quale gli operatori attivi nel mercato dei derivati possano direttamente compensare le proprie transazioni (distributed clearing).

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