Il Parlamento europeo ha espresso parere favorevole al progetto di direttiva del Consiglio che modifica la Direttiva 2011/16/UE, relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale (anche nota come proposta DAC 9).
Il 7 novembre 2024 il Consiglio UE ha consultato il Parlamento in merito alla proposta di direttiva del Consiglio recante modifica della Direttiva 2011/16/UE relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale: la proposta DAC 9 è strettamente collegata alla direttiva del 2022 relativa al secondo pilastro, che mira a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell’UE.
La proposta mira a semplificare il processo di presentazione e a ridurre gli oneri amministrativi per i gruppi multinazionali di imprese, ai fini degli obblighi di comunicazione a norma della direttiva sul secondo pilastro.
A tal fine, istituisce un sistema che consente alle autorità di scambiare informazioni e introduce un modulo standard, in linea con quello sviluppato dal quadro inclusivo dell’OCSE/G20, che i gruppi di imprese multinazionali e i gruppi nazionali su larga scala dovranno utilizzare per comunicare determinate informazioni di natura fiscale.
A norma dell’art. 44 della direttiva sul secondo pilastro questi due elementi costituiscono prerequisiti per l’applicazione delle norme semplificate in materia di obblighi di comunicazione, che consentono una presentazione a livello centrale da parte di un’entità designata per conto dell’intero gruppo rispetto a presentazioni singole da parte di ciascuna entità costitutiva.
Senza la proposta DAC9, ciascuna impresa che fa parte di un gruppo multinazionale di imprese dovrebbe infatti presentare una dichiarazione sulle imposte integrative nel paese in cui ha sede, il che può essere dispendioso in termini di tempo e complicato.
Una rapida adozione da parte del Consiglio della presente proposta, secondo il Parlamento, è essenziale per garantire che le norme semplificate in materia di obblighi di comunicazione si applichino in tempo utile per la prima dichiarazione, che è prevista per il 30 giugno 2026.
La direttiva dovrebbe comportare riduzioni significative degli oneri amministrativi, dato che la presentazione a livello centrale riguarderà approssimativamente solo 4 000 entità, rispetto alle circa 180 000 che sarebbero tenute a presentare una dichiarazione individuale in assenza della direttiva.