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Quesiti antiriciclaggio: indicazioni Banca d’Italia per la loro formulazione

29 Agosto 2023
Di cosa si parla in questo articolo

Banca d’Italia ha pubblicato delle importanti indicazioni circa la tipologia di quesiti in materia di antiriciclaggio che le possono essere sottoposti e le corrette modalità per presentarli.

In particolare, chiarisce Banca d’Italia, i quesiti in materia di antiriciclaggio devono contenere:

  • l’indicazione, che sia il più possibile precisa, circa le norme oggetto di chiarimenti;
  • la rappresentazione chiara e completa del quesito, comprensiva dell’eventuale esigenza concreta;
  • l’interpretazione delle norme fatta dall’autore del quesito, con indicazione dei motivi per cui non sarebbero chiare o sufficienti per rispondere all’eventuale esigenza concreta rappresentata.

Le risposte che Banca d’Italia può fornire riguardano unicamente l’interpretazione della normativa dalla stessa emanata, restando esclusa la possibilità di affrontare quesiti su norme di legge ovvero emanate da altre Autorità, salvo l’ipotesi in cui abbia poteri normativi, applicativi o di proposta su di esse.

Ugualmente, nel caso in cui il quesito attenga a violazioni punita con sanzioni penali, i chiarimenti della Banca d’Italia si limitano alle disposizioni da essa emanate, non potendo pronunciarsi sulla possibile riconducibilità alla fattispecie penale della situazione prospettata nel quesito, essendo una valutazione riservata all’Autorità Giudiziaria.

I quesiti devono essere presentati per iscritto, in modalità cartacea (per posta all’indirizzo di Roma via Piacenza 6) ovvero per posta elettronica certificata (sna@pec.bancaditalia.it).

Banca d’Italia non risponde a quesiti che siano stati sottoposti via telefono o tramite posta elettronica ordinaria.

Con le modalità sopra indicate, i quesiti antiriciclaggio possono essere presentati dalle banche e dagli altri soggetti vigilati, ma anche da soggetti diversi.

In questo secondo caso, generalmente, Banca d’Italia non fornisce diretta risposta, ma può valutarli, nell’esercizio delle proprie competenze, quale spunto per eventuali modifiche alla regolamentazione antiriciclaggio o per comunicazioni e provvedimenti di carattere generale.

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