Banca d’Italia ha condiviso oggi gli esiti dell’indagine sull’analisi dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, condotta nell’autunno del 2022, per il tramite dei cd. questionari AML.
Tale pubblicazione si inserisce nel percorso di revisione, avviato da Banca d’Italia, degli orientamenti in tema di politiche e procedure aziendali che gli intermediari dovrebbero adottare per assicurare la conformità alle disposizioni in materia di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo (cd. metodologie AML/CFT).
L’obiettivo di tali Orientamenti, è quello di dotarsi di un nuovo modello di analisi dei rischi di ML/TF dei soggetti vigilati, che sia basato su un ampio insieme di dati, in larga parte forniti dagli intermediari stessi.
I dati raccolti nel documento oggi pubblicato riguardano in particolare le caratteristiche della clientela e dei canali distributivi utilizzati dall’intermediario, nonché alcuni aspetti dei presidi di controllo approntati per prevenire i rischi ML/TF.
Nel dettaglio, il documento riporta statistiche aggregate relative ad alcune delle variabili acquisite con i questionari AML, suddividendo gli intermediari che hanno risposto in 8 categorie:
- banche con attività tradizionale (per brevità indicate come “Banche tradizionali” nel seguito);
- banche specializzate nel corporate & investment banking o nel private banking (“Banche corporate e private”);
- intermediari finanziari iscritti all’albo ex art. 106 TUB e operatori di microcredito (“Finanziarie”);
- società fiduciarie iscritte nella sezione separata dell’albo ex art. 106 TUB (“Fiduciarie”);
- istituti di pagamento specializzati nel servizio di rimessa di denaro (“IP – rimesse”);
- altri istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica (“Altri IP – IMEL”);
- SGR, SICAF e società di gestione (“SGR”);
- SIM e imprese di investimento (“SIM”).
La Tavola 1 riporta il numero di questionari pervenuti per ciascuna di queste categorie.