La BCE ha pubblicato il proprio rapporto annuale relativamente al 2023, dal quale si evincono i progressi compiuti dalla stessa nella lotta all’inflazione nell’area dell’euro.
L’anno era infatti iniziato con l’inflazione complessiva ancora prossima ai massimi storici, e gli effetti negativi dei precedenti shock dal lato della domanda e dell’offerta continuavano a spingere verso l’alto i prezzi.
Al fine di calibrare accuratamente in che misura fosse necessario alzare i tassi, la BCE rende noto di aver introdotto tre criteri:
- prospettive di inflazione
- dinamica dell’inflazione di fondo
- intensità della trasmissione della politica monetaria.
Poiché a settembre 2023 l’inflazione di fondo era comunque rimasta elevata, con forti pressioni interne sui prezzi, la BCE ha mantenuto i tassi su livelli elevati, continuando al tempo stesso ad adottare un approccio basato sull’analisi dei dati e sui criteri già menzionati per determinare livello e durata adeguati dell’orientamento restrittivo.
Parallelamente, la BCE ha proseguito nella normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema affinché restasse coerente con l’intonazione complessiva della nostra politica monetaria: la riduzione di oltre 1.000 miliardi di euro registrata in bilancio nel 2023 è stata determinata in gran parte dalle scadenze e dai rimborsi anticipati nell’ambito delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine.
Nel corso dell’anno la BCE ha inoltre interrotto i reinvestimenti dei titoli giunti a scadenza nell’ambito del programma di acquisto di attività; inoltre, a dicembre ha annunciato la graduale cessazione dei reinvestimenti in seno al programma di acquisto per l’emergenza pandemica.
Contemporaneamente al consolidamento dei progressi compiuti nella lotta all’inflazione, è proseguita l’attività della BCE relativamente ai rischi climatici nello svolgimento dei propri compiti.
A marzo ha avviato la diffusione periodica di informazioni finanziarie riferite ai rischi climatici degli investimenti effettuati dall’Eurosistema nel settore societario: l’intensità carbonica dei reinvestimenti effettuali su tali titoli è diminuita di circa due terzi nei dodici mesi successivi a ottobre 2022, quando la BCE iniziò ad orientarli verso emittenti con prestazioni migliori sotto il profilo climatico.
Infine, come si evince dal rapporto annuale BCE 2023, nello scorso anno sono stati compiuti notevoli progressi nel settore dei pagamenti:
- a marzo è stato avviato T2, il nuovo sistema di pagamento all’ingrosso, volto all’armonizzazione e all’efficienza dei mercati finanziari europei, introducendo un nuovo sistema di regolamento lordo in tempo reale che, sostituendosi a Target2, operativo dal 2007, razionalizza la gestione della liquidità in moneta di banca centrale.
- è stata avviata la fase preparatoria del progetto sull’euro digitale: la moneta unica in forma digitale affiancherebbe il contante, senza sostituirlo.
- è in via di ultimazione una nuova serie di banconote in euro, il simbolo più tangibile e visibile dell’unità europea.
L’anno del 25º anniversario della BCE è stato anche segnato dall’ingresso della Croazia nell’area dell’euro, che ha portato a 20 il numero dei paesi dell’area, quasi il doppio rispetto all’anno in cui fu introdotta la moneta unica: l’espansione dell’area dell’euro, secondo la BCE, riflette l’inalterata attrattiva dell’unione monetaria in un mondo connotato da crescente imprevedibilità.