L’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato il 12 dicembre scorso il Rapporto annuale sulla valutazione del rischio del sistema bancario europeo.
Il Rapporto è accompagnato inoltre dall’esercizio di trasparenza 2023 (“2023 EU-wide transparency exercise”), che fornisce informazioni dettagliate, in un formato comparabile e accessibile, relativamente a 123 banche di 26 Paesi dell’Unione europea (UE) e dello Spazio economico europeo (SEE).
L’esercizio di trasparenza annuale dell’EBA è volto a promuovere la trasparenza nel mercato finanziario dell’UE, integrando le informazioni fornite dalle banche nell’ambito del terzo pilastro, come stabilito dalla Direttiva 2013/36/UE sui requisiti patrimoniali (CRD IV).
Oltre ai numerosi dati forniti per ogni banca, l’EBA fornisce anche un’ampia gamma di strumenti interattivi, che consentono agli utenti di confrontare e visualizzare i dati nel tempo, ed a livello di Paese, nonché di singola banca. In particolare, i risultati dell’esercizio di trasparenza pubblicato si basano sui dati di vigilanza trasmessi all’EBA attraverso la piattaforma EUCLID (European Centralised Infrastructure of Data).
Tale piattaforma è stata sviluppata dall’EBA per raccogliere e analizzare informazioni relative ad un’ampia gamma di istituzioni finanziarie, come i dati relativi alla vigilanza, alla risoluzione delle crisi, alle remunerazioni e ai pagamenti.
In seguito all’analisi dei dati aggregati, l’EBA ha dunque potuto affermare che il settore bancario dell’UE, nonostante le turbolenze che hanno riguardato il settore bancario a marzo di quest’anno, ha dimostrato di essere piuttosto resistente, infatti:
- la capitalizzazione rimane elevata, e la redditività sottostante ha sostenuto i pagamenti delle banche;
- i livelli elevati dei tassi di interesse hanno sostenuto l’ampliamento dei margini di interesse;
- la qualità degli attivi rimane solida, nonostante una crescita economica debole e livelli elevati di tassi d’interesse, che creano potenziali rischi;
- la liquidità rimane elevata, ed ha iniziato a normalizzarsi rispetto ai livelli massimi della pandemia;
- i costi di finanziamento sul mercato sono aumentati in linea con i tassi di interesse, mentre i tassi sui depositi sono rimasti relativamente bassi, anche se potrebbero aumentare in futuro.