Banca d’Italia ha pubblicato i dati aggregati sugli effetti del “rating di legalità”, attribuito dall’AGCM alle imprese che ne hanno fatto richiesta, nella concessione di finanziamenti da parte del sistema bancario.
Come si legge nel comunicato stampa allegato, nel corso del 2018, le imprese titolari di rating di legalità e finanziate presso il sistema bancario sono state 6.975, in netto aumento rispetto al biennio precedente (4.400 nel 2017 e 3.265 nel 2016).
Anche la percentuale di imprese beneficiate dal rating di legalità è cresciuta significativamente, raggiungendo il 48 per cento delle imprese affidate (40 per cento nel 2017, 34 nel 2016).
I benefici riconosciuti alle imprese si sono concretizzati nella riduzione dei tempi di istruttoria e nell’applicazione di migliori condizioni economiche in occasione della concessione o della rinegoziazione del finanziamento.
Per la nuova clientela i benefici più consistenti hanno riguardato la riduzione, oltre che dei tempi, anche dei costi di istruttoria.
Circa 3.600 imprese, pari a quasi il 52 per cento delle imprese affidate, non hanno ottenuto benefici dal rating: in 2.112 casi il possesso del titolo non è stato dichiarato dalle imprese in fase di istruttoria del finanziamento; in 1.366 il rating di legalità non ha apportato informazioni utili ai fini dell’istruttoria.
Infine, per 243 imprese, il rating di legalità non ha prodotto effetti; nella maggioranza dei casi (192) ciò è derivato dalla insufficienza del merito creditizio.