ll Capo del Servizio Struttura economica della Banca d’Italia, Fabrizio Balassone, è intervenuto in audizione davanti alle Commissioni Riunite V (Bilancio, Tesoro e Programmazione) e VI (Finanze) della Camera dei Deputati e V (Bilancio), VI (Finanze e tesoro) e XIV (Politiche dell’Unione europea) del Senato della Repubblica nell’ambito dell’esame sul Recovery Plan.
In particolare, nel corso del proprio intervento, Balassone ha evidenziato come lo scenario definito nella bozza del Recovery Plan sia “molto impegnativo in termini di capacità di progettazione e di esecuzione. Esso prevede interventi aggiuntivi rispetto al tendenziale per oltre un punto percentuale del PIL in media all’anno durante i sei anni del programma. Gli effetti moltiplicativi di tali interventi saranno tanto maggiori quanto più sarà efficiente l’impiego delle risorse; per questo serve una netta discontinuità con il passato, una struttura di governo degli interventi adeguata alla complessità dell’impresa.
Le maggiori risorse rese disponibili dal programma europeo a condizioni vantaggiose andranno comunque restituite; se non saranno impiegate in maniera produttiva i problemi del Paese non saranno alleviati ma accresciuti dal maggiore indebitamento; l’attuazione del Piano va collocata nella prospettiva di una strategia di progressiva riduzione del peso del debito pubblico sul prodotto.
Il solo aumento della spesa pubblica non è sufficiente a fornire il necessario incentivo a un aumento duraturo dell’accumulazione privata, indispensabile ad assicurare più elevati livelli di crescita. Serve piuttosto la massima attenzione nella definizione puntuale degli interventi e nella gestione della loro realizzazione. Occorre inoltre dare corso a un insieme di riforme che possa sostenere il processo di sviluppo oltre il breve termine, migliorando l’efficacia dell’azione pubblica, l’ambiente in cui si svolge l’attività di impresa, il funzionamento del mercato del lavoro”.