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Regolamento titoli T+1: dichiarazione ESMA, BCE e Commissione UE sulla transizione

15 Ottobre 2024
Di cosa si parla in questo articolo

L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), la Commissione europea e la Banca centrale europea (BCE), hanno annunciato oggi, tramite una dichiarazione congiunta, i prossimi passi per sostenere i preparativi verso la transizione del regolamento titoli al T+1.

Per la maggior parte dell’ultimo decennio, lo standard globale per il regolamento dei titoli è stato il secondo giorno lavorativo successivo alla data di negoziazione dei titoli (T+2).

Tuttavia, i mercati internazionali dei capitali hanno iniziato a passare gradualmente a un ciclo standard di regolamento dei titoli più breve, ossia T+1.

Questa tendenza ha ricevuto un impulso significativo nel maggio di quest’anno, con il passaggio del Nord America (Stati Uniti, Canada e Messico) al regolamento T+1, che ha spinto altre giurisdizioni ad annunciare un’iniziativa simile.

ESMA è stata incaricata di valutare, in stretta collaborazione con i membri del SEBC (Sistema europeo delle banche centrali), l’opportunità di ridurre il ciclo di regolamento nell’UE, di esaminarne gli impatti, i costi e i benefici e gli sviluppi internazionali.

ESMA presenterà la sua relazione al Consiglio e al Parlamento europeo nei prossimi mesi, ma i risultati preliminari dimostrerebbero che:

  • l’accorciamento del ciclo di regolamento nell’UE cambierà il funzionamento dei mercati, con impatti che dipendono dal tipo di stakeholder, dalla categoria di transazione e dal tipo di strumento finanziario
  • la quantificazione di alcuni costi e benefici legati alla riduzione del ciclo di regolamento nell’UE è difficile, ma gli elementi valutati finora da ESMA suggeriscono che gli impatti del T+1 in termini di riduzione del rischio, risparmio di margini e riduzione dei costi legati al disallineamento con altre giurisdizioni più importanti a livello globale, portano con sé importanti benefici per l’Unione Europea del Risparmio e degli Investimenti (“SIU”)
  • l’armonizzazione, la standardizzazione e la modernizzazione saranno necessarie e richiederanno investimenti
  • il miglioramento dell’efficienza e della resilienza dei processi post-negoziazione che deriverebbe da un potenziale passaggio al T+1 faciliterebbe il raggiungimento dell’obiettivo di promuovere ulteriormente l’efficienza dei regolamenti nell’UE.

Sebbene il regolamento delle transazioni in titoli in T+1 presso i depositari centrali di titoli dell’UE è già tecnicamente e legalmente possibile, i partecipanti al mercato dell’UE hanno indicato una forte preferenza per la modifica del Regolamento UE n. 909/2014 (CSDR), al fine di imporre una riduzione armonizzata del ciclo di regolamento nell’UE, garantendo una transizione coordinata verso il T+1 e la certezza del diritto.

Una decisione in merito deve essere adottata da parte dei colegislatori dell’UE a seguito di una proposta legislativa della Commissione europea, qualora quest’ultima decidesse di adottarne una.

In considerazione della necessità di una SIU efficiente e competitiva nell’UE, nonché delle sfide del passaggio a T+1 nel complesso panorama post-trade dell’UE, è urgente agire se l’UE vuole evitare di prolungare e amplificare gli impatti negativi del disallineamento con le principali giurisdizioni internazionali.

Considerato l’elevato livello di interconnessione tra i mercati dei capitali dell’UE e quelli di altre giurisdizioni europee, è auspicabile un approccio coordinato in tutta Europa, con sforzi per raggiungere un consenso sui tempi di un eventuale passaggio al T+1: la Commissione, la BCE e ESMA ritengono che sia necessario accelerare ogni aspetto del processo del lavoro tecnico necessario a preparare la strada per un eventuale futuro passaggio al T+1 nell’UE.

L’esperienza di altre giurisdizioni ha dimostrato che una stretta collaborazione tra le autorità di regolamentazione e il settore finanziario è della massima importanza per facilitare il passaggio al T+1: ESMA, in stretto coordinamento con le autorità nazionali competenti, la Commissione e la BCE, hanno pertanto deciso di istituire una struttura di governance, che comprenda il settore finanziario dell’UE, per supervisionare e supportare i preparativi tecnici di qualsiasi futuro passaggio a T+1.

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