Qualora venga proposto ricorso per Cassazione contro una Società in liquidazione – avverso la sentenza precedentemente pronunciata dai giudici di seconde cure nel senso del fallimento della medesima Società – assumendo che la stessa sia tornata in bonis nelle more del giudizio di appello, è necessario fornire la prova di tale ritorno in bonis. Questo è il principio sancito dalla Suprema Corte, n. 12879 del 2016.
Se, infatti, l’onere della prova dell’avvenuto ritorno della Società alla sua dimensione “fisiologica” non risulta oggetto di attenta e precisa dimostrazione, il ricorso deve ritenersi inammissibile poiché proposto nei confronti di un soggetto del quale, di fatto, non si è dimostrata la legittimazione passiva ad essere destinatario della proposta.