È stato approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri del 17 marzo 2022 lo Schema di Decreto Legislativo recante modifiche al Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza (Decreto Legislativo 12 gennaio 2019, n. 14), la cui entrata in vigore, già in precedenza rinviata, è stata ulteriormente differita al 16 maggio 2022 per adeguarne gli istituti alla Direttiva n. 2019/1023/UE (Direttiva Insolvency).
Le novità sono diverse e si snodano lungo quattro linee direttrici:
- i quadri di ristrutturazione preventiva;
- la composizione negoziata della crisi e gli strumenti finalizzati all’emersione anticipata della stessa (accesso alle informazioni e lista di controllo, definizione degli adeguati assetti di cui all’art. 2086 c.c., segnalazioni dei creditori pubblici qualificati e degli istituti di credito);
- le procedure di esdebitazione e le interdizioni;
- l’efficacia delle diverse procedure di ristrutturazione, con l’istituzione del piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione e la forte rivitalizzazione del concordato in continuità aziendale.
In particolare, la disciplina della composizione negoziata della crisi, arricchita degli strumenti di segnalazione dei creditori qualificati e comunicazione da parte degli istituti di credito, sostituisce le procedure di allerta e di composizione assistita. Nasce il piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione (PRO) e con l’esdebitazione vengono meno le cause di ineleggibilità e decadenza collegate all’apertura della liquidazione giudiziale.
La composizione negoziata della crisi costituisce uno strumento paraconcorsuale più rapido e meno oneroso dell’allerta prevista dal Codice della Crisi al fine di agevolare il risanamento di imprese la cui crisi non sia profonda.
Dell’impatto della Composizione Negoziata della Crisi d’impresa sulle banche parleremo al webinar dell’8 aprile