Il Consiglio Nazionale dei dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili è intervenuto in audizione presso il Senato della Repubblica, commissioni 2ª (giustizia) e 6ª (finanze e tesoro) riunite, nell’ambito dell’esame dei disegni di legge congiunti nn. 243, 714, 759, 1243, 1661 e 1687 sulla riforma della giustizia tributaria.
Secondo i commercialisti, la riforma “deve puntare a rendere le attuali Commissioni tributarie sempre più indipendenti, assicurandone ancor meglio qualità e equidistanza dalle parti, introducendo un giudice a tempo pieno, professionale e specializzato, che possa garantire autonomia e terzietà della funzione giudicante, oltre che una maggiore sua produttività.
Per il Consiglio nazionale della categoria, i futuri organi giudicanti “dovranno essere composti da soggetti selezionati con concorso pubblico per titoli ed esami, che preveda il diritto tributario e l’economia aziendale tra le materie di esame e tra i titoli preferenziali di studio e di servizio. Magistrati a tempo pieno, professionali e specializzati, retribuiti in misura predeterminata dalla legge e incentivati in base al merito e alla produttività, che siano altresì sottoposti all’obbligo di formazione continua”.
Per la categoria va poi meglio definito il perimetro dei soggetti abilitati alla difesa tecnica. Per una giustizia iperspecialistica, quale quella tributaria, il Consiglio nazionale ritiene “indispensabile riconoscere il ruolo di difensore ai soli professionisti iscritti negli albi degli avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro, e ciò anche nel giudizio di legittimità”.