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Rischi climatici e ambientali: monito BCE sulla carenza dei dati

26 Aprile 2023
Di cosa si parla in questo articolo

La Banca centrale europea (BCE) ha pubblicato la terza valutazione dei progressi compiuti dalle banche europee nella divulgazione dei rischi climatici e ambientali.

Sebbene nell’ultimo anno le banche abbiano aumentato le informazioni pubblicate, la qualità delle loro informazioni è ancora troppo bassa per soddisfare i prossimi standard di vigilanza. Le maggiori banche europee hanno in genere un’informativa migliore rispetto alle loro controparti non appartenenti all’UE, ma non riescono comunque a soddisfare pienamente le aspettative della BCE.

Le banche europee devono prepararsi a rispettare le norme UE più severe in materia di informativa sui rischi climatici e ambientali che entreranno in vigore quest’anno.

Le norme tecniche di attuazione (ITS) sull’informativa del terzo pilastro, una serie di norme di rendicontazione sui rischi ambientali, sociali e di governance emanate dall’Autorità bancaria europea (EBA), si applicheranno alla maggior parte delle banche significative dell’area dell’euro.

Le banche ammissibili dovranno presentare le prime informazioni in base alle nuove regole entro la fine di giugno 2023.

Rispetto alla valutazione dello scorso anno, le banche hanno aumentato in modo significativo la quantità di informazioni di base divulgate in tutte le categorie. Ad esempio, la percentuale di banche significative che hanno reso note le esposizioni rilevanti ai rischi climatici e ambientali è salita dal 36% all’86%. Inoltre, quasi tutte le banche dichiarano ora come il loro consiglio di amministrazione supervisiona i rischi climatici e ambientali e oltre il 90% fornisce descrizioni di base sulle modalità di identificazione, valutazione e gestione di tali rischi.

Tuttavia, la qualità delle informazioni è spesso insufficiente. Tra le banche significative che hanno partecipato all’esercizio, solo il 6% fornisce informazioni almeno ampiamente adeguate in tutte e cinque le categorie della valutazione.

Sebbene il 50% delle banche fornisca ora alcune informazioni sulla quantità di emissioni che finanzia, nella stragrande maggioranza dei casi queste informazioni sono incomplete, non specifiche o non adeguatamente comprovate. Di conseguenza, le banche sembrano in gran parte impreparate ad affrontare gli imminenti standard dell’EBA sull’informativa del terzo pilastro.

La BCE ha inoltre confrontato per la prima volta l’informativa sui rischi climatici e ambientali delle maggiori banche con sede nell’UE (banche di rilevanza sistemica globale, o G-SIB) con le loro controparti non comunitarie. La valutazione mostra che, sebbene le G-SIB con sede nell’UE non siano ancora del tutto allineate alle aspettative della vigilanza, in generale superano le loro omologhe globali in tutte le categorie di valutazione.

Le autorità di vigilanza hanno informato le banche dei loro risultati, chiedendo loro di colmare le lacune e di fornire piani su come si prepareranno a soddisfare gli imminenti standard di segnalazione dell’EBA.

Il rapporto di valutazione della BCE include numerosi esempi di buone pratiche che le banche possono prendere in considerazione nel loro sforzo di allineare l’informativa alle aspettative della vigilanza. Nella seconda metà del 2023, la BCE verificherà se le banche idonee soddisfano i nuovi standard.

La mancata conformità costituirà una violazione del Regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR) e comporterà un’azione di vigilanza.

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