Banca d’Italia ha pubblicato una nota informativa recante i risultati dell’analisi sull’applicazione delle proprie Aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali da parte delle banche e degli intermediari finanziari vigilati.
Inoltre, con il medesimo documento, la Banca d’Italia richiede agli intermediari non bancari di definire ed introdurre nelle proprie strategie aziendali e nei sistemi di governance e di risk management, di piani d’azione per la gestione dei rischi climatici e ambientali.
In particolare, l’analisi posta in essere da Banca d’Italia evidenzia un limitato adeguamento alle aspettative.
Nonostante l’attenzione da parte dei vertici aziendali alle tematiche ESG, sono state rilevate numerose carenze nella pianificazione e nella realizzazione degli interventi necessari in capo ai diversi profili aziendali interessati.
Modelli di business e strategie sui rischi climatici e ambientali delle banche
In materia di modelli di business e strategie, evidenzia Banca d’Italia, sono state rilevate una serie di carenze nella stima di come i rischi climatici e ambientali possano condizionare il contesto competitivo e normativo nel quale ciascuna banca o intermediario non bancario opera.
Infatti, un numero elevato dei soggetti interessati si è limitato ad introdurre nella propria offerta commerciale di una serie di prodotti catalogati come green o socialmente responsabili.
Sul punto, l’Autorità ritiene opportuno per le banche e gli altri intermediari che intendano integrare i rischi climatici e ambientali nel proprio modello di business trasformino tale impegno in target di sostenibilità misurabili per consentire il monitoraggio circa l’effettivo raggiungimento degli obiettivi.
Governance e sistemi organizzativi
Con riferimento alla governance e al sistema organizzativo, è emerso come il tema della sostenibilità sia all’attenzione dei vertici aziendali per un ampio numero di soggetti, tuttavia, per un numero non trascurabile di intermediari il grado di coinvolgimento degli organi di governance risulta solamente parziale o addirittura nullo.
Sul punto, Banca d’Italia sottolinea la necessità di rafforzare l’impegno dei vertici aziendali nel determinare le modifiche da adottare con riferimento agli assetti organizzativi e ai processi operativi.
Dovranno essere valutati, in particolare, i seguenti aspetti: i) la creazione o l’adeguamento di strutture aziendali dedicate al tema della sostenibilità ambientale; ii) il rafforzamento del coinvolgimento delle funzioni di controllo nel presidio dei rischi ESG; iii) la previsione di sistemi informativi e la realizzazione di una base dati necessaria a valutare l’esposizione ai rischi climatici e ambientali.
Sistema di gestione dei rischi climatici e ambientali nelle banche
In merito al sistema di gestione dei rischi, Banca d’Italia sottolinea la necessità per gli intermediari di accelerare gli sforzi per allinearsi alle aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali, prevedendo un’adeguata azione delle funzioni di controllo.
Banca d’Italia invita, pertanto, gli intermediari ad elaborare sistemi di monitoraggio e di reporting accurati, coerenti e solidi.