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Rischio di sottoscrizione danni: studio EIOPA sui modelli interni

26 Gennaio 2024
Di cosa si parla in questo articolo

L’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) ha pubblicato uno studio sulla diversificazione dei modelli interni sul rischio di sottoscrizione danni, utilizzati dalle imprese di assicurazione in ambito europeo.

Il rischio di sottoscrizione danni, infatti, contribuisce in modo significativo alla determinazione del requisito di capitale di solvibilità (SCR) delle imprese di assicurazione e riveste un’importanza rilevante per la maggior parte delle imprese che utilizzano il modello interno.

La direttiva Solvency II (Direttiva 2009/138/UE) stabilisce all’art. 121 c. 5, paragrafo 5 che le imprese di assicurazione possono tenere conto nel loro modello interno delle dipendenze all’interno e tra le categorie di rischio, a condizione che le autorità di vigilanza si accertino che il sistema utilizzato per la diversificazione tra le categorie di rischio, e per misurare tali effetti di diversificazione sia adeguato.

I modelli interni previsti da Solvency II sono disciplinati da pregnanti requisiti normativi in materia di qualità statistica, validazione, documentazione, giustificazione, oltre che a controlli interni e governance delle modifiche al modello, e di reporting alle autorità di vigilanza e al pubblico.

In generale, gli studi comparativi sui modelli interni contribuiscono all’obiettivo dell’EIOPA di convergenza della vigilanza: condotti in collaborazione con le autorità di vigilanza nazionali, questi studi hanno l’obiettivo comune di confrontare i risultati dei modelli interni, nonché di sviluppare ulteriormente gli strumenti di vigilanza e di promuovere pratiche di vigilanza comuni.

Lo studio pubblicato da EIOPA fornisce dunque una panoramica degli attuali approcci ai modelli interni, chiarendo gli elementi per un confronto di settore a livello europeo, indirizzati alle autorità nazionali competenti; esplicita altresì i vari indicatori di diversificazione, che sostengono e integrano il lavoro delle autorità di vigilanza nazionali nel monitoraggio della conformità dei modelli interni.

L’analisi dell’EIOPA evidenzia che la diversificazione nei modelli interni è determinata da almeno quattro fattori principali:

  • la definizione dei rischi da aggregare
  • il profilo di rischio
  • l’approccio di aggregazione
  • il modo in cui vengono determinate le dipendenze tra i rischi per definire l’approccio di aggregazione.

L’EIOPA ha osservato molteplici approcci, in particolare per quanto riguarda i metodi di aggregazione e le modalità di determinazione delle dipendenze tra i rischi.

Lo studio utilizza una serie di metriche e analisi, ognuna con i suoi punti di forza e di debolezza, per ottenere una visione olistica della diversificazione nei modelli interni: in particolare, evidenzia che i diversi modelli di aggregazione dei rischi portano a una notevole dispersione dei requisiti patrimoniali, e ciò anche per imprese con profili di attività simili.

I risultati complessivi confermano la necessità di un continuo controllo di vigilanza, sia a livello locale che europeo.

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