Con l’Occasional Papers n. 922, Banca d’Italia ha recentemente pubblicato un’analisi volta a valutare il contributo e il grado di esposizione al rischio sistemico delle principali banche e compagnie assicurative italiane.
Lo studio si inserisce in un contesto di crescente interconnessione tra gli attori del sistema finanziario, in cui le vulnerabilità di un singolo intermediario possono propagarsi rapidamente all’intero comparto, minacciandone la stabilità complessiva.
In tal senso, il documento offre una chiave di lettura utile per comprendere le differenze strutturali tra banche e assicurazioni in termini di impatto del rischio sistemico.
La presente analisi si estende su un arco temporale ampio, che copre il periodo 2007-2023, e adotta un impianto metodologico fondato su quattro indicatori costruiti a partire da due metriche consolidate nella letteratura economico-finanziaria: il Conditional Value-at-Risk (CoVaR) e il Marginal Expected Shortfall (MES).
Tali strumenti, largamente impiegati in ambito macroprudenziale, consentono di cogliere differenti dimensioni del rischio sistemico.
In particolare, il CoVaR misura l’incremento del rischio per l’intero sistema – espresso in termini di Value-at-Risk – condizionato al verificarsi di uno stato di stress per una specifica istituzione.
Il MES, invece, si basa sull’Expected Shortfall e rappresenta la perdita attesa di un’entità (o del sistema nel suo complesso) nel caso in cui si materializzi una condizione di stress generalizzato.
Lo studio si articola, in particolare, lungo due direttrici analitiche:
- ricostruisce l’evoluzione temporale delle misure di rischio sistemico, verificandone l’andamento nell’arco di oltre un quindicennio
- propone un confronto sistematico tra le traiettorie di rischio di banche e assicurazioni, evidenziandone affinità, divergenze e fattori strutturali di differenziazione.
Le evidenze empiriche relative al CoVaR mostrano che un marcato deprezzamento dei corsi azionari delle principali banche e compagnie assicurative determinerebbe effetti di portata analoga sull’intero sistema bancario-assicurativo.
Diversamente, le stime fondate sul MES evidenziano una maggiore vulnerabilità del settore bancario agli shock sistemici, riflettendo il ruolo preponderante che esso continua a ricoprire nel panorama finanziario nazionale. Tale asimmetria suggerisce che, in caso di crisi diffusa, le banche tendano a registrare perdite attese più elevate rispetto alle assicurazioni, configurandosi come anelli più sensibili della catena sistemica.