La Commissione europea ha avviato una consultazione per la revisione della Direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento.
La direttiva sui ritardi di pagamento (direttiva 2011/7/UE) stabilisce una serie comune di regole volte a contrastare i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese (B2B) e tra pubbliche amministrazioni e imprese (G2B) standardizzando i termini di pagamento, i tassi di interesse e il risarcimento dei costi di recupero.
Tale direttiva mira a promuovere un “passaggio deciso verso una cultura dei pagamenti rapidi” nel contesto economico dell’UE.
La revisione ha l’obiettivo di promuovere una cultura dei pagamenti rapidi basata su tre pilastri:
- definire a livello giuridico i pagamenti rapidi contrastando attivamente quelli tardivi. Definizione di misure volte a evitare che i creditori (in particolare gli operatori più piccoli) incorrano in ritardi di pagamento. Ai fini di tale obiettivo le opzioni potrebbero includere:
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- l’istituzione di un limite ai termini di pagamento nelle transazioni B2B;
- l’introduzione di deterrenti più efficaci (pagamento automatico degli interessi, aumento del tasso d’interesse, chiarimento delle norme sui risarcimenti di importo forfettario);
- il chiarimento delle norme che riguardano le procedure di verifica;
- la definizione di prassi e clausole inique;
- la previsione di un obbligo per le amministrazioni aggiudicatrici di garantire che gli appaltatori principali paghino i propri subappaltatori in modo puntuale.
- facilitare la puntualità dei pagamenti promuovendo l’uso di strumenti di pagamento digitali moderni e costruendo un contesto imprenditoriale favorevole alle PMI e ai pagamenti puntuali. Per raggiungere tale obiettivo le opzioni potrebbero includere:
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- il miglioramento delle condizioni quadro per l’adozione di strumenti di pagamento digitali moderni;
- maggiore disponibilità e accesso alla formazione per la gestione del credito e l’alfabetizzazione finanziaria (nonché digitale) per le PMI;
- l’istituzione di criteri minimi comuni per i programmi di pagamento rapido;
- l’istituzione di un osservatorio UE dei pagamenti;
- l’istituzione di un meccanismo che premi i pagamenti rapidi nelle procedure di appalto pubblico.
- rafforzare la prevenzione e l’applicazione della normativa affinché i pagamenti rapidi diventino la norma in tutti i settori industriali. Stabilire mezzi di ricorso efficaci contro gli eventuali ritardi di pagamento (approccio “reattivo”). Ai fini di tale obiettivo le opzioni potrebbero includere:
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- un utilizzo maggiormente diffuso dei sistemi di mediazione per risolvere più velocemente le controversie sui pagamenti, proteggendo allo stesso tempo le relazioni d’affari;
- la designazione da parte dei governi dell’UE di autorità nazionali che gestiscano i reclami e avviino azioni di esecuzione ufficiali;
- l’introduzione di sanzioni amministrative.
La consultazione avrà termine il 9 febbraio 2023.