Il Parlamento Europeo ha approvato nella seduta del 23 aprile 2024, in prima lettura, con emendamenti, una risoluzione legislativa sulla proposta di Regolamento relativo alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.
La proposta della Commissione (COM 2023/0533) intende superare l’attuale Direttiva 2011/7/UE ed è volta a:
- rafforzare la competitività e incentivare la crescita delle imprese migliorando la disciplina di pagamento di tutti gli attori interessati (PA, grandi aziende e PMI)
- a proteggere le imprese dagli effetti negativi dei ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.
In sintesi, la proposta di Regolamento:
- introduce un limite massimo di pagamento a 30 giorni per tutte le transazioni commerciali (anche per la fornitura di prodotti agricoli e alimentari non deperibili) sia tra imprese che tra imprese e PA, nelle quali quest’ultima è parte debitrice (senza eccezioni); resta in capo agli Stati membri la facoltà di stabilire periodi più brevi
- consente una dilazione massima di 30 giorni dalla data di consegna, da stabilirsi contrattualmente (senza deroghe) per la natura specifica delle merci e dei servizi; è inoltre previsto un termine di pagamento di 60 giorni per i prodotti agro-alimentari non deperibili.
- introduce l’obbligo, negli appalti pubblici, per gli appaltatori principali, di provare che i subappaltatori diretti siano stati pagati
- stabilisce un elenco di clausole contrattuali e prassi nulle, sostituendo alcune disposizioni poco chiare della Direttiva attuale ed eliminando il concetto di “gravemente iniquo“: l’assenza di un termine massimo di pagamento effettivo e l’ambiguità nella definizione di “gravemente ingiusto” nella Direttiva attualmente vigente hanno portato infatti a una situazione in cui termini di pagamento di 120 giorni o più vengono spesso imposti ai creditori più piccoli
- rende gli interessi automaticamente dovuti quando sono soddisfatte determinate condizioni (eliminando il concetto di “avere diritto” presente nell’attuale direttiva), chiarendo che continuano a maturare fino al pagamento dell’intero debito e stabilire un nuovo tasso di interesse armonizzato
- stabilisce che gli Stati membri sono tenuti a designare le autorità nazionali responsabili dell’applicazione del Regolamento, cui sono attribuiti anche determinati poteri di indagine e sanzionatori
- definisce le condizioni alle quali i creditori e le associazioni di creditori possono denunciare i ritardi di pagamento
- stabilisce che gli Stati membri devono promuovere il ricorso volontario a organismi di risoluzione alternativa delle controversie e la formazione in materia di strumenti di gestione del credito e di alfabetizzazione finanziaria per le PMI.