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Semplificazione fiscale e misure anti-evasione: le nuove misure

20 Febbraio 2012

Si appresta al varo del Consiglio dei Ministri (previsto per venerdì prossimo) anche il cd. decreto semplificazione fiscale: il primo passo della riforma che il nuovo esecutivo è determinato a presentare entro la primavera, con la quale dovrebbero essere attuati – auspicabilmente mediante la definizione di un nuovo testo unico – i più importanti interventi di riordino delle norme fiscali, in particolare per quanto riguarda le sanzioni, l’eventuale ridefinizione delle aliquote, la revisione della detrazioni e delle deduzioni fiscali.

Nelle intenzioni dell’esecutivo grande rilevanza è attribuita all’introduzione di misure contro l’evasione, i cui frutti dovrebbero essere vincolati alla riduzione della pressione fiscale, a cominciare da quella che grava sul primo scaglione di reddito (tra i 7 e i 15 mila Euro), portandola dal 23 al 20%.

Nel Decreto semplificazione, dunque, dovrebbero rientrare in primo luogo un nuovo pacchetto di norme di lotta al sommerso; dovrebbero essere previsti i criteri direttivi per la predisposizione delle liste dei sospetti evasori da sottoporre ad accertamento (anche con accesso ai conti correnti bancari); tra essi dovrebbero rientrare anche i contribuenti sanzionati nelle note località sciistiche per la mancata emissione di scontrini fiscali nei primi mesi del 2012. In riferimento alle cd. misure antievasione si parla anche di un inasprimento (fino a 6 volte) delle sanzioni previste per il trasferimento di capitali all’estero.

Tra le misure volte, invece, alla razionalizzazione fiscale e ad una più generale facilitazione dei contribuenti, si parla di un attenuamento deipresupposti per l’accoglimento delle domande di accesso delle imprese ai regimi agevolati, soprattutto nei confronti di quelle che, pur morose con l’amministrazione tributaria, hanno concordato e stanno onorando il pagamento rateizzato e che, fino a oggi, sono escluse dagli appalti pubblici. E’ anche possibile che il Governo si spinga a ridurre anche la quota degli acconti Ires dal 100 al 98,5%, stabilendo anche la possibilità di rateizzarli in quattro rate anziché due.

Anche in riferimento agli Studi di settore dovrebbe aumentare, in buona sostanza, la soglia di «tolleranza» del Fisco tra reddito dichiarato dai contribuenti negli studi di settore e quello accertato; la soglia del 10% per l’accertamento potrebbe essere elevata, forse, al 15%.

Per quanto riguarda il regime dell’ Imu (Imposta Municipale Unica), la nuova imposta comunale sugli immobili che è destinata a sostituire l’Ici oltre all’aliquota agevolata dello 0.4% sull’abitazione principale, da intendersi, indicativamente, come la dimora abituale del proprietario e del suo nucleo famigliare, dovrebbe essere introdotto anche un nuovo pacchetto di detrazioni (200 euro di base, più 50 euro per ogni figlio a carico fino a 26 anni). Inoltre, dalla nuova imposta dovrebbero rimanere esclusi gli immobili detenuti da Comuni ed enti locali, mentre è grande attesa per la soluzione che sarà presentata dal Governo in merito all’assoggettabilità degli immobili della Chiesa, dei partiti politici, dei sindacati e di tutte le altre organizzazioni ancor oggi esenti.

Nel “pacchetto immobiliare” del decreto, infine, dovrebbe trovare spazio una delega per il riordino del Catasto, con il collegamento dei valori fiscali con quelli effettivi di mercato.

Sono attesi altresì chiarimenti in merito alla Res, nuova imposta sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani che si andrà a sostituire alla Tarsu ed alla Tia, ed alla cd. tassa di soggiorno, che dovrebbe essere opzionale per tutti i comuni e non solo per quelli turistici.

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