L’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato i risultati di un’indagine nel contesto del c.d. shadow banking, relativa alle pratiche di valutazione del merito creditizio dei finanziatori non bancari (non-bank lenders – NBL).
L’indagine ha riguardato un campione di 125 NBL dislocati su tutta l’UE per il periodo di riferimento tra il 2020 e il 2023.
L’esercizio fa seguito alla relazione sulle tendenze dei consumatori pubblicata nell’aprile 2023 e mira a capire in che misura i finanziatori non bancari contribuiscono al sovraindebitamento e alle esposizioni scadute.
L’EBA rileva che, mentre alcuni finanziatori non bancari potrebbero servire segmenti della popolazione che hanno limitate opportunità di accesso al credito da parte delle banche tradizionali, un numero significativo di NBL intervistate sembra applicare pratiche inadeguate per la raccolta di informazioni e la verifica durante le loro valutazioni del merito creditizio.
Il Rapporto rileva inoltre che la mancanza di una definizione armonizzata di NBL e di un quadro di autorizzazione armonizzato nell’UE favorisce una vigilanza diversa nei vari Stati membri dell’UE, con la conseguenza che, a entità similari, si applicano diverse regole.
Inoltre, il Rapporto rileva che molte autorità nazionali hanno intrapreso azioni di vigilanza nei confronti di finanziatori non bancari, ma l’aumento del loro numero e della loro importanza accresce la necessità di risorse specializzate dedicate al monitoraggio delle attività di shadow banking.
In termini di tendenze di mercato, il Rapporto mostra che la percentuale di credito concesso attraverso simili canali è complessivamente aumentata nel caso del credito al consumo, con un picco del 43% nel 2021, mentre si è ridotto il livello del credito ipotecario, diminuito dal 58% al 45%.
L’EBA continuerà a monitorare le attività dei finanziatori non bancari attraverso la sua relazione biennale sulle tendenze dei consumatori e potrà prendere in considerazione, a seconda dei risultati e delle necessità, l’avvio di ulteriori azioni ad hoc per promuovere una maggiore protezione dei consumatori dell’UE.