La Banca centrale europea (BCE) ha pubblicato i risultati del processo di revisione e valutazione prudenziale (supervisory review and evaluation process, SREP) per il 2022.
Lo SREP è stato svolto nell’ambito di un peggioramento delle condizioni economiche e dei mercati finanziari a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina.
Nonostante il deterioramento delle prospettive, l’aumento dei tassi di interesse ha implicato un miglioramento nella redditività e nella generazione di capitale.
Infatti, evidenzia la BCE, gli istituti di credito hanno mantenuto posizioni patrimoniali e di liquidità solide, con livelli di capitale in misura maggiore rispetto a quanto previsto dal precedente ciclo SREP.
La media ponderata dei Pillar 2 requirements (P2R) previsti per quest’anno dalla BCE è allineata con i requisiti previsti negli anni precedenti, ossia pari al 2,0 percento delle attività ponderate per il rischio (risk-weighted assets, RWA) rispetto all’1,9 percento del 2022.
Anche i P2R in termini di CET1 sono rimasti di fatto uguali all’1,1 percento per il 2023.
Lo SREP 2022 ha implicato maggiorazioni dei P2R in ragione delle esposizioni deteriorate per 24 banche non conformi ai requisiti previsti dalla BCE relative alla copertura degli NPL erogati prima del 26 aprile 2019.
La carenza evidenziata ammontava a 7 punti base di RWA alla fine del ciclo SREP.
Sul punto, evidenzia la BCE, tali banche potranno procedere al ripianamento delle carenze di copertura nel corso dell’anno, senza dover attendere la prossima valutazione SREP.
Una maggiorazione di capitale è stata, inoltre, disposta per i P2R di alcune banche che riportano esposizioni molto elevate in operazioni con leva finanziaria.
Il punteggio SREP BCE del 2022 è rimasto di fatto invariato: il 92 percento degli istituti di credito analizzati ha totalizzato lo stesso punteggio SREP complessivo del 2021 mentre metà del restante 8 percento ha avuto un punteggio peggiore.
La BCE ha previsto ulteriori misure qualitative fondamentalmente nell’ambito della governance interna e del rischio di credito, valutando la qualità dei sistemi interni di controllo dei rischi e l’efficacia degli organi di amministrazione.
L’analisi sulla governance interna ha evidenziato criticità legate all’efficacia e alla composizione degli organi di amministrazione, alla loro idoneità complessiva e al loro ruolo di presidio sui rischi.
Le principali problematiche riscontrate riguardano la mancanza di chiarezza da parte degli istituti di credito sulla loro propensione al rischio e l’inadeguatezza nella valutazione dei rischi climatici e ambientali.
La BCE ha inoltre evidenziato come molte banche non dispongano di risorse adeguate per tutte le funzioni di controllo (risk management, compliance e revisione interna).
La guerra in Ucraina ha inoltre determinato un aumento dei rischi operativi e informatici, inducendo le banche ad affrontare le carenze emerse negli accordi di outsourcing e nei sistemi di cybersecurity.
Per quanto riguarda gli NPL, nonostante la continua riduzione, i punteggi relativi al rischio di credito di molti soggetti partecipanti allo SREP BCE sono rimasti invariati.
Al seguente link è disponibile la dichiarazione introduttiva di Andrea Enria, Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE, alla conferenza stampa sui risultati del ciclo SREP BCE 2022.