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Standard Initial Margin Model: nuovo modello ISDA per la valutazione dei margini iniziali nei derivati OTC

13 Dicembre 2013
Di cosa si parla in questo articolo

In data 10 dicembre 2013 l’ISDA ha pubblicato un paper denominato “Standard Initial Margin Model” (SIMM) contenente le prime indicazioni di un possibile modello che l’associazione intende implementare sul tema della valutazione dei margini iniziali (Initial Margin) delle operazioni in derivati OTC che non saranno oggetto di clearing tramite CCP, e che quindi saranno soggette all’obbligo di collateralizzazione tramite garanzia finanziaria.

In particolare, si tratta di un documento con il quale si delineano alcuni elementi di base che l’ISDA ritiene utili per l’implementazione delle linee guida in materia fissate dal Basel Committee on Banking Supervision (BCBS) e dall’International Organization of Securities Commissions (IOSCO) con le guidelines for “Margin requirements for non-centrally cleared derivatives” (cfr. contenuti correlati).

A tale riguardo, l’ISDA propone l’adozione di un sistema di standard comune per il calcolo del valore degli Initial Margin dei collaterals che avrebbe anche il beneficio di permettere una rapida ed efficiente operatività dei meccanismi di risoluzione consensuale delle eventuali dispute (che potrebbero sorgere sulle valorizzazioni da assegnare agli strumenti offerti in garanzia) e di consentire ai regulators una più semplice e coerente attività di controllo.

Per raggiungere tali scopi, il SIMM pubblicato dall’ISDA si basa su una serie di assumptions (compiutamente svolte all’interno del paper) che sono le seguenti: (i) l’opportunità della definizione di una struttura generale e condivisa per il calcolo dei margini; (ii) la necessità di prevedere margini che possano avere un livello di certezza al 99% per coprire un periodo di rischio standard di 10 giorni; (iii) l’obbligo di pervenire ad una validazione e a un controllo su base continuativa del modello adottato da ciascun intermediario per il calcolo dei margini; (iv) l’uso dei parametri per il calcolo di “sensitività” al rischio dei portafogli (c.d. “Greeks”), invece che di operazioni di completa rivalutazione degli asset; (v) l’esplicita previsione di haircut del collateral ai fini del calcolo del modello SIMM per ciascun portafoglio considerato.

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