La Banca Centrale europea ha pubblicato una serie di buone pratiche per gli stress test sui rischi climatici.
In particolare, evidenzia la BCE, gli stress test sui rischi climatici sono diventati uno strumento fondamentale per le autorità di vigilanza per valutare l’impatto dei rischi legati al clima sul sistema bancario.
Anche le banche stesse stanno facendo sempre più uso di stress test sui rischi climatici per un’adeguata informativa sulle scelte strategiche nel contesto della gestione dei rischi legati al clima.
L’obiettivo di questo rapporto è quello di fornire alle banche esempi e suggerimenti su come migliorare le proprie capacità negli stress test climatici sulla base delle buone pratiche identificate dalla BCE e di sostenere le banche nel loro percorso di transizione.
Il presente rapporto mira a facilitare gli sforzi delle banche per allineare le loro pratiche alle aspettative di vigilanza stabilite nella Guida della BCE sui rischi climatici e ambientali.
In particolare, questo rapporto offre alle banche un supporto per affrontare l’aspettativa 11 della Guida, che si concentra sulla necessità di incorporare adeguatamente i rischi climatici e ambientali nei quadri di riferimento per gli stress test delle banche.
Il rapporto sulle buone pratiche per la gestione dei rischi climatici e ambientali, invece, affronta il resto delle aspettative di vigilanza delineate nella Guida.
Il rapporto evidenzia quali pratiche sono considerate preferibili per garantire l’allineamento con le aspettative della BCE e offre suggerimenti ed esempi per aiutare le banche a superare le sfide e a soddisfare le aspettative entro la fine del 2024.
Sul punto evidenzia la BCE, è importante notare che questa raccolta di buone pratiche non prescrive un approccio “unico” agli stress test sui rischi climatici ma, ogni banca deve trovare la propria strada, a seconda delle circostanze specifiche e delle esigenze del proprio modello di business.
Il rapporto è strutturato come segue:
- il Capitolo 1 illustra i criteri utilizzati per identificare le buone pratiche;
- il Capitolo 2 fornisce informazioni sugli approcci avanzati ai framework interni per gli stress test sui rischi climatici, con riferimento all’ambito di applicazione dei framework, alla scelta degli scenari e alle ipotesi di bilancio utilizzate;
- il capitolo 3 descrive gli approcci avanzati utilizzati dalle banche per raccogliere dati rilevanti per il clima e i metodi proxy sviluppati per stimare i dati e copre le seguenti categorie di dati: l’allocazione del reddito delle banche ai settori industriali, la geolocalizzazione delle controparti e delle garanzie dei portafogli immobiliari, i dati sulle emissioni di gas serra delle controparti e i dati sugli EPC per gli immobili;
- il capitolo 4 illustra le buone pratiche individuate in merito all’integrazione dei rischi legati al clima nei modelli di rischio di credito. Il capitolo riguarda i canali di trasmissione utilizzati nei modelli delle banche per trasmettere lo shock climatico ai parametri del rischio di credito, nonché gli approcci identificati nelle probabilità di default (PD) e nelle perdite in caso di default (LGD) corrette per il rischio climatico. Vengono inoltre analizzati in dettaglio gli approcci modellistici relativi agli scenari a lungo termine e i metodi utilizzati per includere i mitigatori del rischio;
- il capitolo 5 presenta alcune conclusioni dell’analisi condotta nel presente rapporto.