Il Parlamento europeo ha pubblicato una richiesta rivolta alla Commissione europea sull’introduzione a livello dell’Unione di una tassazione delle criptovalute, il cui gettito confluirebbe nel bilancio europeo come nuova risorsa propria.
Sul punto, evidenzia il Parlamento Ue, il mercato globale delle criptovalute è cresciuto rapidamente (anche se in modo instabile) dalla crisi del 2008, con una capitalizzazione che raggiungerà i 2.000 miliardi di euro nel maggio 2021.
Le criptovalute sono progressivamente considerate come un vero e proprio mezzo di pagamento e che la regolamentazione e la tassazione delle criptovalute a livello di europeo risulterebbe più efficiente che a livello nazionale, data la loro elevata mobilità e dimensione transfrontaliera.
Una tassazione europea delle criptovalute favorirebbe l’emergere di un quadro fiscale armonizzato per i cripto-asset, sarebbe più coerente con la natura transfrontaliera del mercato e incoraggerebbe l’adozione di standard fiscali a livello globale.
Il Parlamento europeo sottolinea come siano ipotizzabili diverse opzioni di tassazione delle criptovalute, come una tassa sulle plusvalenze derivanti da tali attività (basata su un’aliquota di prelievo uniforme per tutti gli Stati membri dell’UE), una tassa sulle transazioni di criptovalute o una tassa sul mining e sul commercio di cripto-asset determinata in base al consumo di elettricità e all’impatto ambientale.
Inoltre, sempre nell’ambito delle risorse proprie dell’Unione, il Parlamento ha invitato la Commissione, nel caso di mancanza di progressi a livello OCSE verso la Convenzione multilaterale entro la fine del 2023, ad adottare una proposta legislativa per un’imposta digitale o una misura simile che possa essere emanata unilateralmente.