L’OCSE ha pubblicato un rapporto riportante le ultime statistiche annuali sulla tassazione delle multinazionali.
In particolare, evidenzia l’OCSE, gli ultimi dati evidenziano i continui rischi di Base Erosion and Profit Shifting (BEPS), ossia quelle strategie di natura fiscale che talune imprese pongono in essere per erodere la base imponibile e dunque sottrarre imposte al fisco e la necessità di implementare la soluzione a due pilastri per garantire che le grandi imprese multinazionali (MNE) paghino una quota equa di tasse ovunque operino e realizzino i propri profitti.
L’ultima statistica dell’OCSE, che copre oltre 160 paesi e giurisdizioni, include nuovi dati aggregati Paese per Paese (CbCR) sulle attività di quasi 7.000 imprese multinazionali, che rappresentano un importante impulso agli sforzi di trasparenza fiscale.
I nuovi dati CbCR evidenziano che il valore mediano dei ricavi per dipendente nelle giurisdizioni con un’aliquota dell’imposta sul reddito delle società (CIT) pari a zero è di 2 milioni di USD rispetto a soli 300.000 USD per le giurisdizioni con un’aliquota CIT superiore allo zero.
Inoltre, negli hub di investimento, i ricavi da parti correlate rappresentano il 35% dei ricavi totali, mentre la quota media dei ricavi da parti correlate nelle giurisdizioni ad alto, medio e basso reddito è di circa il 15%.
Sebbene questi dati possano riflettere alcune considerazioni economiche, è probabile che indichino anche l’esistenza di BEPS.
I dati in oggetto evidenziano anche che l’imposta sul reddito delle società e quindi la tassazione delle multinazionali rimane un’importante fonte di entrate per la maggior parte dei paesi, in particolare per i paesi in via di sviluppo ed emergenti.
In media, il CIT rappresenta una quota maggiore delle tasse totali in Africa (18,8%), Asia e Pacifico (18,2%) e in America Latina e Caraibi (15,8%) rispetto ai paesi OCSE (9,6%).
Dopo decenni di tagli alle aliquote CIT legali, i nuovi dati indicano una stabilizzazione delle aliquote CIT nel 2022 con un certo restringimento delle basi imponibili nel 2021, poiché i paesi hanno cercato di trovare un equilibrio tra l’aumento delle entrate e l’incentivazione degli investimenti.
La stabilizzazione dei tassi CIT potrebbe anche essere una risposta alle sfide fiscali affrontate dai governi sulla scia della pandemia di Covid-19.
Ci sono alcune prove che i governi hanno utilizzato il sistema CIT per cercare di stimolare la ripresa economica, incentivando gli investimenti, soprattutto in ricerca e sviluppo mediante la una tassazione delle multinazionali agevolata.
I dati indicano un restringimento delle basi imponibili delle società, guidato da detrazioni patrimoniali più generose, con queste disposizioni utilizzate in 65 giurisdizioni nel 2021, rispetto alle 57 del 2019.
I dati suggeriscono anche un aumento della generosità delle disposizioni fiscali per R&S nel 2020 e 2021 in una serie di paesi OCSE e Stati membri dell’UE a seguito dello scoppio della crisi da Covid-19.