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Tassazione delle multinazionali: OCSE segnala trasparenza fiscale ancora bassa

24 Novembre 2022
Di cosa si parla in questo articolo

L’OCSE ha pubblicato un rapporto riportante le ultime statistiche annuali sulla tassazione delle multinazionali.

In particolare, evidenzia l’OCSE, gli ultimi dati evidenziano i continui rischi di Base Erosion and Profit Shifting (BEPS), ossia quelle strategie di natura fiscale che talune imprese pongono in essere per erodere la base imponibile e dunque sottrarre imposte al fisco e la necessità di implementare la soluzione a due pilastri per garantire che le grandi imprese multinazionali (MNE) paghino una quota equa di tasse ovunque operino e realizzino i propri profitti.

L’ultima statistica dell’OCSE, che copre oltre 160 paesi e giurisdizioni, include nuovi dati aggregati Paese per Paese (CbCR) sulle attività di quasi 7.000 imprese multinazionali, che rappresentano un importante impulso agli sforzi di trasparenza fiscale.

I nuovi dati CbCR evidenziano che il valore mediano dei ricavi per dipendente nelle giurisdizioni con un’aliquota dell’imposta sul reddito delle società (CIT) pari a zero è di 2 milioni di USD rispetto a soli 300.000 USD per le giurisdizioni con un’aliquota CIT superiore allo zero.

Inoltre, negli hub di investimento, i ricavi da parti correlate rappresentano il 35% dei ricavi totali, mentre la quota media dei ricavi da parti correlate nelle giurisdizioni ad alto, medio e basso reddito è di circa il 15%.

Sebbene questi dati possano riflettere alcune considerazioni economiche, è probabile che indichino anche l’esistenza di BEPS.

I dati in oggetto evidenziano anche che l’imposta sul reddito delle società e quindi la tassazione delle multinazionali rimane un’importante fonte di entrate per la maggior parte dei paesi, in particolare per i paesi in via di sviluppo ed emergenti.

In media, il CIT rappresenta una quota maggiore delle tasse totali in Africa (18,8%), Asia e Pacifico (18,2%) e in America Latina e Caraibi (15,8%) rispetto ai paesi OCSE (9,6%).

Dopo decenni di tagli alle aliquote CIT legali, i nuovi dati indicano una stabilizzazione delle aliquote CIT nel 2022 con un certo restringimento delle basi imponibili nel 2021, poiché i paesi hanno cercato di trovare un equilibrio tra l’aumento delle entrate e l’incentivazione degli investimenti.

La stabilizzazione dei tassi CIT potrebbe anche essere una risposta alle sfide fiscali affrontate dai governi sulla scia della pandemia di Covid-19.

Ci sono alcune prove che i governi hanno utilizzato il sistema CIT per cercare di stimolare la ripresa economica, incentivando gli investimenti, soprattutto in ricerca e sviluppo mediante la una tassazione delle multinazionali agevolata.

I dati indicano un restringimento delle basi imponibili delle società, guidato da detrazioni patrimoniali più generose, con queste disposizioni utilizzate in 65 giurisdizioni nel 2021, rispetto alle 57 del 2019.

I dati suggeriscono anche un aumento della generosità delle disposizioni fiscali per R&S nel 2020 e 2021 in una serie di paesi OCSE e Stati membri dell’UE a seguito dello scoppio della crisi da Covid-19.

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