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Tassazione minima multinazionali: via libera alla Direttiva UE

19 Dicembre 2022
Di cosa si parla in questo articolo

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea la risoluzione del Parlamento europeo sulla proposta di direttiva del Consiglio intesa a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali nell’Unione (Tassazione minima multinazionali).

In particolare, il Parlamento Ue ed il Consiglio hanno raggiunto un accordo per l’attuazione a livello europeo della componente di tassazione minima delle multinazionali, nota come secondo pilastro, della riforma della tassazione internazionale dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).

L’effettiva attuazione della direttiva limiterà la corsa al ribasso della tassazione delle società multinazionali rendendo operativa una tassazione minima delle multinazionali.

Gli utili dei grandi gruppi o società multinazionali e nazionali con un fatturato annuo combinato di almeno 750 milioni di euro saranno tassati con un’aliquota minima del 15%.

Le nuove norme ridurranno il rischio di erosione della base imponibile e della gestione dei profitti ubicando la sede in Paesi con una fiscalità privilegiata e garantiranno che i maggiori gruppi multinazionali paghino l’aliquota minima globale concordata dell’imposta sulle società.

La direttiva dovrà essere recepita nel diritto nazionale degli Stati membri entro la fine del 2023.

Il contesto

L’8 ottobre 2021, quasi 140 Paesi nell’ambito dell’Inclusive Framework on Base Erosion and Profit Shifting (BEPS) dell’OCSE/G20 hanno raggiunto un accordo fondamentale sulla riforma fiscale internazionale e su un piano di attuazione dettagliato.

La riforma delle norme fiscali internazionali sulle società si articola in due pilastri:

  • Il primo pilastro riguarda il nuovo sistema di attribuzione dei diritti di tassazione delle maggiori multinazionali alle giurisdizioni in cui vengono realizzati i profitti. L’elemento chiave di questo pilastro sarà una convenzione multilaterale.
  • Il secondo pilastro contiene norme volte a ridurre le opportunità di erosione della base imponibile e di spostamento dei profitti, per garantire che i maggiori gruppi multinazionali paghino un’aliquota minima di imposta sulle società.
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