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Transizione verde e tutela dei consumatori: il Parlamento UE sulla proposta di Direttiva

13 Aprile 2023
Di cosa si parla in questo articolo

Il Parlamento europeo ha adottato la propria posizione sulla proposta di direttiva che modifica le direttive 2005/29/CE e 2011/83/UE per quanto riguarda la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell’informazione.

La proposta presentata ha come obiettivo principale quello di rafforzare i diritti dei consumatori nell’Unione Europea, modificando due direttive che ne tutelano gli interessi: la direttiva sulle pratiche commerciali sleali e la direttiva sui diritti dei consumatori. In particolare, si intende promuovere un’economia circolare, pulita e verde che consenta ai consumatori di fare scelte consapevoli e contribuire alla sostenibilità dei consumi.

La proposta si concentra anche sulla lotta alle pratiche commerciali sleali che impediscono agli utenti di fare scelte di consumo sostenibili, come il greenwashing, l’obsolescenza precoce dei prodotti e l’uso di marchi di sostenibilità e informazioni non trasparenti. L’obiettivo finale è quello di migliorare la qualità e la coerenza dell’applicazione delle norme dell’UE in materia di tutela dei consumatori.

La proposta si inquadra nella nuova agenda dei consumatori e nel piano d’azione per l’economia circolare e si attua nell’ambito del Green Deal europeo. L’obiettivo principale è offrire ai consumatori la possibilità di scegliere soluzioni meno onerose e di partecipare maggiormente all’economia circolare, fornendo loro informazioni precise sulla durabilità e la riparabilità dei prodotti. In questo modo, si mira a favorire scelte di consumo sostenibili e a garantire una maggiore tutela dei diritti dei consumatori.

La proposta in oggetto lo scopo di rafforzare la protezione dei consumatori nell’acquisto di beni, promuovendo la sostenibilità, la durabilità e la riparabilità dei prodotti.

Per fare questo, la proposta prevede l’obbligo per i professionisti di fornire informazioni chiare e precise ai consumatori riguardo alla garanzia commerciale di durabilità del produttore per tutti i tipi di beni, o sull’assenza di tale garanzia in caso di beni che consumano energia. In questo modo, i consumatori saranno in grado di fare scelte più informate riguardo alla durabilità dei prodotti che acquistano.

Inoltre, la proposta prevede l’obbligo per i professionisti di fornire informazioni sulla disponibilità di aggiornamenti gratuiti del software per tutti i beni comprendenti elementi digitali, contenuti digitali e servizi digitali. Questo è particolarmente importante per garantire la durabilità dei prodotti digitali, che altrimenti potrebbero diventare obsoleti in breve tempo.

La proposta mira anche a promuovere la riparabilità dei prodotti, introducendo un indice di riparabilità o altre informazioni sulle opzioni di riparazione disponibili. In questo modo, i consumatori avranno maggiori informazioni sulla riparabilità dei prodotti che acquistano e saranno in grado di scegliere prodotti che possano essere riparati piuttosto che sostituiti.

Inoltre, la proposta prevede il divieto per i professionisti di ingannare i consumatori riguardo agli impatti ambientali e sociali, alla durabilità e alla riparabilità dei prodotti. Ciò include il divieto di pubblicizzare come vantaggi per i consumatori pratiche che sono comuni nel mercato e l’obbligo per i professionisti di presentare dichiarazioni ambientali solo se ci sono impegni chiari in tal senso.

La proposta prevede anche il divieto di esibire marchi di sostenibilità che non sono basati su un sistema di certificazione o non sono stabiliti dalle autorità pubbliche. Ciò mira a prevenire l’uso improprio di marchi che potrebbero indurre i consumatori a fare scelte errate.

Infine, la proposta prevede il divieto di pratiche che promuovono l’obsolescenza precoce dei beni. Ciò mira a promuovere la durabilità dei prodotti e a garantire che i consumatori non siano costretti a sostituire i loro prodotti troppo spesso.

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