L’UIF ha pubblicato l’audizione parlamentare di Enzo Serata, Direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF), presso le Commissioni Riunite Giustizia e Finanze, relativamente allo schema di decreto legislativo che adegua la normativa nazionale al Regolamento (UE) 2023/1113, relativamente ai trasferimenti di fondi e cripto-attività.
Durante l’intervento, il Direttore UIF ha delineato i punti principali dello schema di decreto legislativo, sottolineando la rilevanza delle modifiche per l’adeguamento alle norme europee sui trasferimenti di fondi e cripto-attività.
Il Regolamento (UE) 2023/1113 (Transfers of Funds Regulation recast – TFR) rappresenta un tassello cruciale dell’AML Package, volto a rafforzare la trasparenza delle transazioni e a prevenire i rischi di riciclaggio (ML) e di finanziamento del terrorismo (TF).
Fra le principali novità, in sintesi:
- Trasferimenti di cripto-attività:
- introduzione di definizioni chiave come crypto-assets, cripto-ATM e indirizzi auto-ospitati, con obblighi stringenti di disponibilità e verifica dei dati sugli ordinanti e beneficiari dei trasferimenti
- obbligo per i CASP (crypto-assets service provider) di adottare procedure di rischio per gestire trasferimenti con dati incompleti e inviare segnalazioni sospette alla UIF.
- Adeguamento delle regole antiriciclaggio:
- inclusione dei CASP tra gli intermediari bancari e finanziari con obblighi di customer due diligence per transazioni sopra i 1.000 euro e controlli rafforzati in caso di intermediari corrispondenti di Paesi terzi
- introduzione di sanzioni per violazioni del TFR, con la Banca d’Italia come autorità competente per la supervisione.
- Operatività transfrontaliera:
- applicazione del passaporto europeo per i CASP autorizzati in altri Stati membri, riducendo i controlli diretti da parte delle autorità italiane
- mancata introduzione del punto di contatto centrale, una misura che avrebbe migliorato la supervisione AML/CFT.
Il Direttore UIF ha evidenziato il rischio che l’attuale schema di decreto possa ridurre la capacità di supervisione nazionale sui CASP stranieri, complicando le indagini transfrontaliere e il tracciamento delle cripto-attività, suggerendo di sfruttare l’attuazione delle altre componenti dell’AML Package, come l’AMLR e l’AMLD VI, per introdurre misure più efficaci e ripristinare una interlocuzione diretta con i CASP operanti in Italia.
Infine, ha sottolineato l’importanza di un rapido adeguamento normativo per garantire la compliance del sistema italiano al quinto round di valutazione del GAFI, consolidando la posizione dell’Italia nel contrasto ai rischi AML/CTF, legati alle cripto-attività.