Con Comunicazione del 2 dicembre 2013 l’UIF (Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia) ha emanato lo schema rappresentativo di comportamenti anomali ai sensi dell’art. 6, comma 7, lett. b) del D.Lgs 231/2007 in materia di operatività connessa con l’anomalo utilizzo di trust.
A livello internazionale, il GAFI hanno già evidenziato i possibili utilizzi abusivi del trust per finalità di riciclaggio (FATF-GAFI, Risk-Based Approach Guidance for Trust and Company Services Providers (TCPS), 17 giugno 2008; Money Laundering Using Trust and Company Services Providers, ottobre 2010). In tal senso, le 40 Raccomandazioni, approvate nel febbraio 2012, rafforzano gli standard in materia di trasparenza dei trust e di altri schemi analoghi, specie con riferimento a obblighi di acquisizione e conservazione di informazioni complete e aggiornate sulla titolarità effettiva degli stessi (Raccomandazione 25 e relativa Nota Interpretativa).
A fronte di tali potenziali criticità, l’UIF ha ritenuto opportuno, con la presente Comunicazione, richiamare i destinatari degli obblighi antiriciclaggio che a vario titolo entrano in rapporto con il trust (sia in fase d’istituzione, sia in quella di esecuzione) a prestare particolare attenzione alle caratteristiche e alle finalità del medesimo.