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UIF: pubblicati i dati relativi alle segnalazioni di operazioni sospette per il primo semestre 2019

19 Luglio 2019
Di cosa si parla in questo articolo

Con Newsletter n. 5 di luglio 2019, l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF) ha pubblicato i dati relativi alle segnalazioni di operazioni sospette (SOS) per il primo semestre del 2019.

In particolare, evidenzia la UIF, le segnalazioni ricevuto sono state 51.201 con un aumento del 3,8% rispetto all’anno precedente. Infatti, le operazioni segnalate hanno superato i 47 miliardi di euro (oltre 44 miliardi quelle effettivamente eseguite), contro i circa 45 miliardi nel primo semestre del 2018.

La crescita delle segnalazioni ricevute è imputabile a quelle di riciclaggio (50.229 unità, +6,2%).

Nel primo semestre l’Unità ha complessivamente analizzato e trasmesso agli Organi investigativi 50.990 segnalazioni e ha adottato 20 provvedimenti di sospensione di operazioni sospette per un valore di 1,8 milioni di euro (24 provvedimenti nel primo semestre del 2018).

Le segnalazioni valutate dalla UIF di interesse finanziario hanno rappresentato l’84,5% del totale, in aumento di oltre mezzo punto percentuale rispetto al primo semestre del 2018.

Le segnalazioni inoltrate da banche e Poste hanno registrato una riduzione del 13,2%. La variazione riflette in buona misura lo spostamento di attività e di segnalazioni da una società capogruppo a un intermediario finanziario controllato.

Agli IMEL e agli IP, rileva la UIF, è riconducibile il 53,4% delle segnalazioni inoltrate da segnalanti diversi da banche e Poste, seguiti dai prestatori di servizi di gioco (16,6%). Fra gli IP, i money transfer hanno inviato 4.271 SOS per un totale di 59.515 operazioni sospette, che hanno avuto come principali paesi di destinazione Romania, Marocco, Sri Lanka e Pakistan (8,7% e 8% rispettivamente per i primi due paesi, 5,7% per ognuno degli altri due).

Nel complesso, conclude la UIF, l’incidenza degli altri intermediari e operatori finanziari è aumentata dal 14,3% al 24,5% e quella del comparto non finanziario dal 9,8% al 12,1%.

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