Dopo la notizia dello scorso 15 aprile 2014 relativa all’adozione, da parte del Parlamento Europeo, delle proposte della Commissione Europea funzionali all’attuazione dell’Unione Bancaria, riassumiamo qui di seguito le principali novità.
È stato lo stesso Commissario Europeo per il Mercato Interno e i Servizi, il francese Michel Barnier, a fornire la sintesi dei tre “key texts”, che hanno lo scopo di raggiungere l’obiettivo delle Istituzioni Europee di completare, grazie all’unione bancaria, la già esistente unione economica e monetaria.
1) Nuove norme vincolanti per i 28 Stati membri per il passaggio dal cosiddetto “bail -in” al “bail-out”: gli errori delle banche saranno sostenuti dagli stessi azionisti e obbligazionisti, e non più dai contribuenti tramite salvataggi indiscriminati. Qualora si rendessero necessari dei fondi eccezionali, gli stessi dovranno provenire dal settore bancario.
2) Attuazione della BRRD (i.e., Bank Recovery and Resolution Directive – direttiva sul risanamento e la risoluzione delle crisi bancarie) nella Eurozona e in ogni Stato Membro per mezzo del SRM (i.e., Single Resolution Mechanism – meccanismo unico di risoluzione delle crisi): limitazione al minimo dei rispettivi ruoli della Commissione e del Consiglio in favore della centralità del “Single Resolution Board”.
3) Ulteriore tutela dei correntisti: unitamente alle disposizioni sul trattamento preferenziale dei depositi bancari previste dalla BRRD, infatti, la rivisitazione della DGS (i.e, Directive on Deposit Guarantee schemes – direttiva relativa allo schema comune di garanzia dei depositi) rafforza le protezioni per i titolari di depositi bancari fino a 100.000 Euro, con la conseguente protezione dei correntisti da ogni tipo di perdita sino alla concorrenza di tale somma.